venerdì 14 ottobre 2011

Matite colorate

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Le matite colorate sono strumenti versatili e si utilizzano in modo analogo alle matite di grafite, si impugnano allo stesso modo, si possono usare per tratteggiare, possono essere sfumate, se ne può variare il tono esercitando una diversa pressione. Quelle di buona qualità sono ricche di pigmento e contengono poco legante, dando vita a disegni dai colori molto vivi. Analogamente alle matite di grafite, con pazienza ed esperienza si possono ottenere risultati di grande realismo, così come, d'altra parte, consentono di interpretare un soggetto con grande licenza artistica e in modo originale e personale.

Per cominciare a disegnare con le matite colorate serve un set di matite, della carta, un temperino o una taglierina per fare la punta alle matite ed eventualmente uno sfumino.

Nella scelta della carta bisogna tenere presente che una carta a grana liscia tratterrà poco pigmento, arrivando velocemente ad un punto di saturazione in cui la carta non riesce ad accettare altro colore anche applicando una forte pressione sul mezzo. Una carta a grana molto ruvida invece consente di sovrapporre molti strati di colore, dando l'opportunità di creare delle belle mescolanze di colore, oppure di lasciar intravedere la grana. Nel disegno di paesaggi questo effetto può risultare particolarmente interessante. Va anche detto però che eccessive sovrapposizioni di colore - più di tre, in genere- smorzano i colori, mentre se si resta al di sotto di questa soglia i colori rimangono brillanti. Questa considerazione incide sulla grandezza dell'assortimento: meglio usare molti colori o limitarsi ad una tavolozza più ristretta?

Figurino di moda
schizzato con biro
e matite colorate
In linea teorica, avendo solo i colori primari e combinandoli tra loro si dovrebbero ottenere tutti gli altri. Ma come dicevo, le matite colorate sono mezzi di pittura a secco e le mescolanze si fanno direttamente sul foglio, sovrapponendo strati di colori ed eventualmente sfumandoli col dito, uno sfumino o un pezzo di stoffa o carta assorbente. Il problema è mantenere dei colori brillanti nonostante le sovrapposizioni: in generale, è più semplice lavorare con un'ampia gamma di colori e riprodurre scale cromatiche e tonalità accostando i colori presi direttamente dalla scatola. Tuttavia può essere interessante sperimentare con pochi colori, per vari motivi: se ne possono prendere pochi, ma di ottima qualità (quindi per ragioni economiche e di un rapporto qualità/prezzo), oppure è un modo per mettere alla prova la propria fantasia e versatilità, o ancora per dare un carattere particolare ad un soggetto. In Figura 1 le tre mele sono state disegnate ognuna con un approccio differente:

Figura 1

Nella mela a sinistra, le digradazioni sono state realizzate affiancando in successione e in parte sovrapponendo tinte di rossi e di marroni prese direttamente dalla scatola, creando così una gamma cromatica.
Nella mela a destra si sono ottenute tutte le tinte utilizzando solo tre colori: un  giallo, un rosso e un blu scuro.
Infine nella mela centrale, sono stati sviluppati i toni con una colorazione monocroma (grisaille) utilizzando una matita di grafite e solo successivamente sono stati stesi i colori, utilizzando una gamma ristretta (principalmente i colori locali: rosso per la mela, verde per lo sfondo, marrone per il tavolo).

Le matite di grafite possono essere utilizzate insieme alle matite colorate per tracciare il disegno di contorno o per individuare la scala cromatica del soggetto, sviluppandone i toni prima di sovrapporre strati di matite colorate. Il risultato finale sarà diverso rispetto ad un disegno fatto di sole matite colorate, soprattutto in virtù del fatto che gli strati di grafite mantengono la loro superficie riflettente.

In alternativa si può cominciare un disegno utilizzando una matita colorata di una tinta che contrasti abbastanza da essere vista sulla carta, ma che non disturbi i successivi strati di colore: la scelta varia a seconda dei colori dominanti del soggetto. 

Figura 2
Bisogna distinguere tra disegno di contorno e disegno tonale. Il primo consiste nel disegnare la linea esterna della forma di un oggetto, il secondo distingue tra le diverse gradazioni di colore, quindi tra le zone più illuminate e quelle più in ombra. Per usare di nuovo il soggetto della mela, in Figura 2 ho disegnato il contorno di una mela col suo colore locale e una seconda mela colorata secondo le zone di luce ed ombra.

In particolare a me interessa il disegno di contorno tracciato con la penna e la colorazione dello stesso con le matite colorate. Le matite colorate possono essere infatti affiancata da altri mezzi: matite di grafite, pastelli, pennarelli, inchiostro, etc. Si ottengono così delle tecniche miste più vicine al proprio modo di concepire un soggetto.

Quando realizzo un disegno di contorno, prima traccio la sagoma dell'oggetto direttamente a penna (oppure prima con una matita e poi lo ricalco a penna) e poi coloro il soggetto, eventualmente aggiungendo altri tratteggi a penna finali. 
Questa è la procedura per quando utilizzo la penna a sfera, se invece uso la china, prima stendo i colori, poi inchiostro il disegno col pennino, ed infine do gli ultimi ritocchi di colore. La scelta di come far susseguire le varie fasi è personale. Gli schizzi qui sotto sono realizzati a penna e matite colorate:


Quando realizzo un disegno tonale invece scelgo una matita colorata di una tinta appropriata per fare il disegno di contorno, in modo che passi inosservato a lavoro finito.
Quindi comincio a stendere i colori: in genere, parto dalle tonalità più scure e via via passo a quelle più chiare, sviluppando toni e colori col tratteggio e variazioni di pressione. Uso la gomma di plastica per lumeggiare. Infine ritocco con qualche punta di nero o di colore scuro per delineare meglio la figura. Lo schizzo a fondo pagina è disegnato così.

Bisogna tenere a mente che il primo colore steso resta dominante, anche se gliene viene sovrapposto un altro dopo.

Faccio un esempio: se coloro con una matita marrone i capelli di un ipotetico soggetto, anche sovrapponendo il nero dopo, sarà comunque il marrone a restare dominante. Quindi se voglio dei capelli castani con riflessi neri l'ordine sarà: marrone+nero. Se voglio dei capelli neri con riflessi castani l'ordine sarà: nero+marrone. Questo significa che devo avere in testa fin da subito il colore che voglio ottenere. Quanto detto è vero se si applica il primo colore con una pressione da media a forte. Viceversa, se si applicano due colori con una pressione lieve, non ha importanza l'ordine con cui vengono stesi.

La fase finale di un lavoro a matite colorate si chiama brunitura e il modo più classico di realizzarla è utilizzando la matita bianca, ma si può utilizzare anche una matita di diverso colore (a seconda dell'effetto finale che si vuole ottenere), lo sfumino o addirittura la gomma. Brunire significa esercitare una forte pressione su tutta la superficie del disegno in modo da fondere i colori insieme, appiattire la grana della carta ed ottenere una colorazione finale omogenea.  Dopo questa operazione la carta non sarà più in grado di trattenere ulteriore pigmento, quindi il disegno non si potrà più modificare. Non resta che stendere un velo di spray fissativo e conservarlo.


Faccio un ultimo accenno a quattro tecniche che si possono praticare con le matite colorate, anche se non le amo particolarmente. La prima è la tecnica del graffito e consiste nel graffiare via il colore dal foglio con una punta o una lama, fino a mostrare un colore sottostante o il foglio bianco. La seconda è l'impressione e consiste nel delineare sul foglio con una punta rigida (una biro scarica, un'uncinetto, un cacciavite, etc.) alcuni dettagli del disegno che non verranno così coperti dalle successive stesure di colore e resteranno perciò bianchi. Questa seconda tecnica è utile per il disegno decorativo ed anche, ad esempio, per preservare e quindi evidenziare singoli peli, vibrisse o steli d'erba in una moltitudine o le venature delle foglie. La terza tecnica è la mascheratura e consiste nel coprire aree del disegno con pellicola, cartone, nastro adesivo o altro, in modo da lasciare quel determinato spazio bianco dopo la colorazione, una volta rimossa la protezione. L'ultima tecnica è denominata frottage e consiste nel porre sotto la carta - che però non deve essere troppo spessa - una superficie che presenti una certa trama e sfregare la matita sul foglio per riportare quella trama sul disegno (questa tecnica mi ricorda il gioco "Gira la moda" che avevo da bambina!): è utile per chi disegna figure vestite, ma anche per rendere delle superfici naturali, come ad esempio rocce o fogliame.

E' tutto! Al prossimo post! :-)

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