martedì 28 dicembre 2010

Prove con la tavoletta grafica


Come ho detto in un precedente post, diverse settimane fa ho acquistato la tavoletta grafica in vendita al Lidl. La confezione conteneva la tavoletta che potete vedere a lato, la penna grafica e i software per la gestione delle immagini.  


Poiché non mi ha mai attratta troppo l'idea di disegnare al computer, non mi sono mai decisa a comprarne una, ma avendo trovato questa ad un prezzo che si aggirava intorno ai 50 euro mi sono finalmente tolta la curiosità.

La tavoletta è di dimensioni 34x25 cm, mentre l'area di lavoro vera e propria misura circa 24x15 cm.
La penna ha 2 tasti sul davanti che funzionano come i due tasti del mouse. Quando la si utilizza va tenuta con mano leggera senza premere sulla tavola, ma solo sfiorandola. Se ponete un foglio su di essa e ci fate scorrere la penna sopra potete riportare un disegno fatto a matita sul computer (anche se per ottenerne una copia fedele è più consigliabile uno scanner, che è più veloce e preciso).

Oltre che con i software allegati funziona anche con altri programmi di fotoritocco (io ad esempio la utilizzo con Photofiltre).

Se devo essere sincera non la uso molto per disegnare, come immaginavo, perché preferisco disegnare a matita che non al computer... però mi è utile per inchiostrare digitalmente i semplici disegnini che faccio per i miei blog (come quelli che potete vedere sparsi per il template, nella sidebar o a piè di pagina) oppure per colorare disegni più complessi con i software di fotoritocco, perché la penna è più maneggevole e precisa del mouse:  senz'altro questa è la cosa per cui mi è più utile!

Questa mela e questa pera che vedete nel post invece le ho create direttamente disegnando sulla tavoletta per prendere confidenza col nuovo strumento. E' stato divertente realizzarle, ma non può certo sostituire la cara vecchia matita di grafite!

Al prossimo post! :-)

domenica 12 dicembre 2010

Arte al discount


Due set di colori presi al Lidl
Da alcune settimane a questa parte i volantini recapitati a tappeto della nota catena di discount Lidl hanno pubblicizzato tutta una serie di prodotti artistici che probabilmente non ci si aspetterebbe di trovare per l'appunto in un discount. Nell'ordine sono usciti per esempio: set per disegnare a carboncino, tavoletta grafica, set di acquerelli, colori ad olio, acrilici, pastelli, set di pennelli e varie tele prestampate. Tutti a prezzi accessibilissimi, ovviamente. Senza contare che ci sono anche dei prodotti collaterali pensati per l'ufficio ma utilissimi anche per chi ha l'hobby del disegno, come le macchine per rilegare o per tagliare i fogli (utili per rilegare collage di immagini, stampe di disegni, ritagliare schizzi o rifinire con taglio ondulato dei biglietti o cartoline fatti da me). Con una cifra ragionevole ci si può costruire una sorta di studio artistico homemade.



Set per dipingere preso al Lidl

A parte i colori ad olio che non utilizzo, gli altri set li ho provati tutti e ne sono rimasta molto soddisfatta. Ad esempio un set di pastelli costava sui 5 euro e conteneva ben 36 pezzi. Quando li ho acquistati temevo fossero troppo "gessosi" (o al contrario troppo cerosi), invece erano ricchi di pigmenti e ben sfumabili. Il dipinto che vedete a lato invece faceva parte di un set costato circa 8 euro così composto: tela Canvas prestampata, cornice in legno, 2 pennelli (uno tondo da 4 e uno piatto da 8), 6 tubetti da 22 ml di colori acrilici (nei colori bianco, giallo, rosso, verde, blu e marrone), una tavolozza in plastica per mescolare i colori e kit per appendere il dipinto finito. In pratica con meno di 10 euro vi portate a casa un quadro da appendere alla parete con in più il divertimento del fai da te nel dipingere la tela e volendo anche la cornice, oltre che nell'attaccare al chiodo il risultato dei vostri sforzi. Simpatica anche come idea regalo per Natale, se non fosse che ci vogliono diverse ore per confezionarne anche solo uno e quindi non è l'ideale se non si dispone di troppo tempo o se si fanno i regali all'ultimo momento...

Ad ogni modo questi discount-set per artisti sono molto interessanti, specie per i dilettanti un po' eclettici come me che non vogliono investire un capitale nei negozi per le belle arti per sperimentare qualche nuova tecnica artistica: male che va se i nuovi materiali non fanno per voi non avrete buttato via chissà quale cifra e se invece vi ci trovate avrete un set valido per fare pratica.

C'è da sperare che questi set abbiano avuto successo e che prodotti come questi vengano riproposti anche in futuro!

venerdì 15 ottobre 2010

La raffinatezza dei fumetti delle CLAMP

I fumetti delle CLAMP sono stati i primi manga ad appassionarmi e rimangono tuttora tra i mei fumetti preferiti, giapponesi e non. E del resto le CLAMP sono tra le mangaka più note al mondo.
CLAMP è lo pseudonimo di un gruppo di quattro autrici: Nanase Ohkawa, Mokona Apapa, Satsuki Igarashi e Mick Nekoi*. Mokona Apapa è la disegnatrice del gruppo, affiancata talvolta da Mick Nekoi, che ad esempio disegna le versioni SD (super deformed) dei personaggi.
I loro fumetti uniscono bellissimi disegni a storie altrettanto belle, a tratti divertenti, spesso drammatiche o riflessive, ma in ogni caso coinvolgenti e mai banali. Ve ne presento brevemente alcuni.

RG Veda: è l'opera di debutto delle CLAMP**. La trama: il comandante Taishakuten usurpa il trono dell'Imperatore Celeste e in seguito una profezia rivela a Yasha-o, capo del clan degli Yasha, che dovrà allevare l'ultimo discendente del clan degli Ashura e che insieme a quest'ultimo e ad altri sei misteriosi guerrieri (le altre "sei stelle") sconfiggerà Taishakuten; inizia così il viaggio per proteggere il piccolo Ashura e per cercare le sei stelle. Le pagine di questo fumetto sono ricche, molto curate, con uso di retini e di neri puri, lasciando poco spazio alla pagina bianca, creando un'atmosfera grave, ma raffinata, con cruente scene di lotta e perfino di cannibalismo; con amori impossibili, come quello tra la guerriera Soma e la bella quanto micidiale Kendappa-o, e con personaggi bellissimi, eleganti, austeri, eterei, attraversati da conflitti interiori. Una storia profonda con disegni superbi, il cui stile mi sembra diventare più maturo a partire da metà della serie, presentando volumi sempre più belli nella grafica e coinvolgenti nella trama, fino ai colpi di scena finali del ventesimo volume***.

Tokyo Babylon: di questa serie so ben poco perché ne possiedo solo un volume. Lo stile mi è parso più cupo e piatto rispetto a RG Veda, con vignette più ordinate e meno dinamiche. Pur sempre un gran bel fumetto, ma che non mi ha catturata come altri firmati CLAMP.

X/1999:  questa serie, rimasta interrotta, ha come protagonista un ragazzo, Kamui, che è l'unico con la possibilità di decidere a quale dei due schieramenti appartenere: se si schiererà coi Draghi del Cielo il mondo verrà salvato, se sceglierà i Draghi della Terra il mondo verrà distrutto. Avendone pochi volumi non ne conosco però nei dettagli la trama. L'aspetto grafico ricorda quello di RG Veda con uso di retini, ricchezza di dettagli, scene drammatiche e cruente, personaggi dalle fattezze esili e belle, dalla grande espressività.

Rayearth e Rayearth 2: queste miniserie sono composte da tre volumi ognuna e sono state trasposte nella serie televisiva a cartoni animati che in Italia porta il titolo di Una porta socchiusa ai confini del sole. Tre ragazze che non si sono mai incontrate prima, appartenenti a tre scuole diverse e tutte in gita nello stesso giorno alla Torre di Tokyo, si troverranno catapultate in un altro mondo, Sephiro, la cui particolarità è quella di essere sorretto dalla sola forza di volontà della cosiddetta Colonna portante, incarnata in quel momento dalla principessa Emeraude. Emeraude, rapita dal sacerdote Zagart, ha evocato le tre ragazze per essere salvata, in quanto esse rappresentano i tre leggendari Cavalieri magici. Le tre ragazze verranno aiutate da diversi personaggi nel loro viaggio per diventare cavalieri, in particolare dal mago Clef e dal buffo Mokona, uno strano essere dalle sembianze simili a quelle di un coniglio. In realtà sia questo personaggio (che prende il nome dalla disegnatrice delle CLAMP), sia l'evocazione dei cavalieri da parte della principessa nascondono importanti segreti. Una bella storia, originale, che parla di amicizia e di amore, a tratti quasi filosofica, ma intermezzata anche da scenette comiche, il tutto immerso in un'atmosfera fantasy con combattimenti con armi magiche contro creature mostruose e potenti nemici, e con uno stile di disegno fresco e luminoso. Un manga davvero godibile.

Card Captor Sakura: serie in 12 volumi che ha avuto anche una trasposizione in due serie televisive a cartoni animati che in Italia hanno il titolo rispettivamente di Pesca la tua carta Sakura e Sakura, la partita non è finita.  La protagonista è Sakura, una bambina molto vivace che ha l'importante compito di recuperare le carte create dal potente mago Clow Leed, disperse per la città in seguito alla rottura del sigillo del libro che le conteneva. Affiancata dal buffo guardiano del sigillo Kero-chan, sostenuta dalla migliore amica Tomoyo, molto più matura della sua età, e insieme al giovane catturacarte di origine cinese Shaoran, inizialmente suo rivale, comincerà la sua avventura per recuperare tutte le carte del mazzo, che la porterà a maturare come persona e ad acquisire poteri magici sempre più grandi, per infine giungere al romantico epilogo della storia. Lo stile di disegno è pulito e luminoso, con tratti leggeri, uso di grandi spazi bianchi ed elementi decorativi. L'anime mantiene questo stile solare utilizzando colori vividi e intensi, molto piacevoli.

Clover: questa serie, ferma a 4 volumi, è alquanto particolare: ogni volume si apre con una poesia e benché Su sia il personaggio più rilevante, è affiancata da altri personaggi comprimari, come Kazuhiko e Oluha; a quest'ultima è dedicato il bellissimo terzo volume, dove la sua musica la unisce a Su in un sincero rapporto di amicizia per via telefonica. L'atmosfera di tutto il fumetto è malinconica, fredda e surreale, una sensazione di solitudine e desolazione pervade nel leggerla. Anche l'impaginazione è bella quanto particolare, con l'uso di vignette che occupano solo una parte della pagina, alternando grandi spazi bianchi a grandi spazi neri, ma lasciando sempre gran parte della pagina vuota, dove le parole non si limitano a stare dentro le nuvolette, ma fuoriescono facendosi più evocative, diventando pensieri, canzoni o poesie: uno stile pulito, essenziale, particolarissimo e molto incisivo.

Chobits: piacevolissima serie in 8 volumi, ha come protagonisti il giovane Hideki e il computer da lui trovato, dalle sembianze di una fanciulla dolce e ingenua a cui verrà dato il nome Chii. Infatti nel mondo di questo fumetto i personal computer hanno fattezze umane e accompagnano i loro proprietari nelle loro commissioni in città, svolgono moltissime mansioni e si relazionano con gli esseri umani e gli altri computer. La storia si interroga sul fatto se sia possibile che tra queste macchine perfette, dal carattere disponibile e dalle belle sembianze, ma pur sempre macchine, e i loro proprietari umani nascano sentimenti autentici, come l'amore. Chii infatti non è un normale computer, ma un computer speciale, della leggendaria serie chobits, e svilupperà dei sentimenti, ricambiati, verso Hideki e insieme a lui e per mezzo di una strana serie di libri illustrati che le capiterà di leggere in libreria, riuscirà a risalire alla sua origine, ai suoi creatori e alle idee utopiche di questi ultimi nel crearla. Una trama complessa, con molti temi su cui riflettere, come la ricerca della felicità e dell'amore puro, cioé quello di una persona che ne ami un'altra per la sua unicità e la sua personalità, questa costituita dai suoi ricordi e dalle cose condivise insieme; un amore così profondo e puro da essere capace di trascendere l'unione dei corpi. Il tutto è rappresentato da disegni puliti e gradevolissimi, con un'impaginazione ordinata e una protagonista dallo sguardo tenero e sognante, una sorta di incarnazione della purezza.

Miyuki-chan in the Wonderland: volume unico e definibile come una rivisitazione manga di Alice nel paese delle meraviglie, la sua storia ha come protagonista Miyuki che una mattina finirà col precipitare in un mondo bizzarro popolato solo da donne bellissime. Questa storia tra il comico e l'erotico, disegnata da Mokona Apapa, presenta un'impaginazione ricca e curata, con utilizzo di retini e uno stile di disegno più simile a RG Veda o X/1999 che non a CCS o Chobits, ma dal registro ovviamente più leggero.


Se volete conoscere meglio le CLAMP, le loro opere e vedere i loro disegni, visitate questo sito, ed in particolare questa pagina. Oppure visitate il sito ufficiale delle CLAMP, che però è in giapponese con parti in inglese.


* Dal 2004 Tsubaki Nekoi. Nelle opere più recenti è stata la disegnatrice principale del gruppo. 
** All'epoca i membri delle CLAMP erano sei.
*** Edizione del 2000 della Planet Manga.

mercoledì 6 ottobre 2010

Come costruirsi una tavola da disegno

Se come me avete l'hobby del disegno, ma non volete investire qualche centinaio di euro in un tavolo professionale e non vi date del tu col fai da te, vi potrete comunque improvvisare bricoleur dell'ultima ora e arrabattarvi con una postazione come la seguente.

Occorrente
  • un supporto inclinabile per laptop in plastica
  • un ripiano di vetro, plastica trasparente (come perspex o plexiglass) o compensato di circa 35x45 cm
  • una torcia rettangolare piatta (salvo il ripiano non sia in compensato)

Un supporto in plastica per portatile si aggira sui 10-15 euro, mentre per il ripiano prima di acquistare, curiosate in cantina se avete qualche vecchia base per tavolino o qualcosa di simile (io ad esempio ho adattato il ripiano di un comodino di mia nonna....). Se poi all'occasione avete bisogno di un tavolo luminoso potete usare una pila piatta da sistemare sotto il ripiano (se trasparente ovviamente), mentre nel caso di un uso massiccio della luce, converrebbe utilizzare un portalampada da collegare direttamente alla corrente elettrica.

Il risultato è una cosa del genere...

Smontabile, inclinabile e illuminabile


mercoledì 15 settembre 2010

Storie a nuvolette

Ho cominciato ad appassionarmi ai fumetti a 14 anni. Fino ad allora la parola "fumetto" mi faceva venire in mente solo le storie di Topolino o di generi similari, ma poi un giorno in edicola vidi un fumetto di Michael Turner dedicato a Tomb Raider e, da brava smanettona di videogiochi che investiva tutta la paghetta per aggiornare la scheda video e aumentare la memoria del computer per poter giocare agli ultimi games usciti, beh quel fumetto dedicato a una pietra miliare della storia dei videogames non potevo perdermelo per nulla al mondo..

Fu così che mi si aprì un mondo: i fumetti non erano solo un insieme di vignette che raccontavano le storie di buffi personaggi dalle sembianze di animali antropomorfi, né pagine in bianco e nero o dai colori opachi in cui il disegno era solo un appendice funzionale alla storia.. ma potevano essere anche qualcosa di altamente scenografico, di bello, dove il disegno era alla pari se non più importante dei testi.. e con eroine belle come dee ma dal carattere forte, che non avevano bisogno di nessun supereroe che le venisse puntualmente a salvare nei momenti di pericolo, come nei vecchi fumetti di Superman...

Insomma avevo scoperto la sensazionalità del nuovo fumetto americano. Il fumetto di Marc Silvestri, David Finch, Michael Turner e altri grandi maestri del fumetto contemporaneo. Le avventure di Witchblade, Ascension e Fathom. Le tavole erano dei piccoli capolavori, con vignette dinamiche, tutte a colori e personaggi statuari e bellissimi. Fu un vero colpo di fulmine!

Uno dei miei primi acquisti fu il numero 1 di Fathom, di Michael Turner: era il 1999. Neanche dieci anni più tardi questo straordinario disegnatore si sarebbe spento per via del cancro.
Da quell'anno ho cominciato a interessarmi ai fumetti, dapprima a quelli americani, poi a tutti gli altri generi. E ho cominciato a disegnare: dalle prime parodie a fumetti degli anni del liceo ad oggi, è un hobby che pur con grande intermittenza mi accompagna ancora.

Qualche tempo più tardi ho cominciato a interessarmi anche ad un genere che fino ad allora non mi aveva mai attratta particolarmente: i manga.

A farmi capitolare fu la vista, nella mia edicola di fiducia di allora, della copertina del numero 16 di RG VEDA delle CLAMP. Il loro stile era intenso e sopraffino. E fu un altro colpo di fulmine!

E dopo le Clamp vennero Tacheuki, Hagiwara, Utatane, Urishihara, Asagiri e tanti altri mangaka. I fumetti sono quelli di Sailor Moon, Bastard!!, Seraphic Feather, Midnight Panther. E ancora Vampire Princess Miyu, Marmalade Boy, Video Girl Ai, Boys be.., Angel Sanctuary. E ancora le Clamp con Rayearth, Card Captor Sakura, Clover e Chobits.

Intanto la mia collezione cresceva, così tanto che da allora sono angosciata dal fatto che, se scoppiasse un incendio, non saprei quali volumi portare in salvo con me...... e nell'indecisione probabilmente finirebbe che i vigili del fuoco mi ritroverebbero carbonizzata insieme a tutta la collezione.........


Parte della mia collezione di fumetti

Poi venne il turno del fumetto italiano. Non ricordo esattamente come successe, ma ad un certo punto conobbi anche lo stile dei disegnatori italiani come Baldazzini, Crepax, Manara. Le bellissime pin-up di Milo Manara! Con quelle gambe lunghissime (anche troppo!), quegli occhi intensi e maliziosi e quelle labbra carnose tipiche del suo stile.

Poichè nell'acquisto di un albo a fumetti la mia attenzione era sempre rivolta principalmente allo stile di disegno, piuttosto che alla storia, che spesso leggevo, ma a volte anche no, iniziai a orientare i miei acquisti agli album di illustrazioni. E fu di nuovo un colpo di fulmine.

Questa volta a sedurmi furono le bellissime donne dei mondi fantasy di Luis Royo. Uno stile maestoso, unico, che esplora la bellezza femminile, la sua sovversiva forza e fragilità (come nel bellissimo album Subversive Beauty) e che interpreta in modo straordinariamente evocativo scenari appartenenti ad un immaginario fantasy condiviso, con simboli che sono ormai patrimonio trasversale a diverse culture (mi riferisco in particolare all'album Dreams).

Ai suoi album, nella mia libreria si sono poi affiancati quelli di altri autori: Michael Möbius, Barbara Jensen, Victoria Francés sono alcuni degli illustratori che preferisco a tutt'oggi.


Sono arrivata alla fine di questa storia cominciata da un fumetto visto per caso in edicola.. Per oggi finisco qui il mio viaggio nel mondo dei comics. Al prossimo post!

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