martedì 8 novembre 2011

Pennarelli

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.

Non saranno certo un mezzo tradizionale della pittura, anzi credo siano strumenti piuttosto recenti e che appartengano più al linguaggio della grafica pubblicitaria o allo stile dei manga, ma i pennarelli li usiamo fin dai banchi di scuola: sono familiari a tutti e possono essere un modo diverso dal pennello e dalla matita per fissare un'idea sul foglio, all'insegna del colore.


Per cominciare a disegnare non servirà altro che un buon assortimento di pennarelli, che dovrà essere  piuttosto ampio (36-48 colori), in quanto le sovrapposizioni di colore sono possibili, ma non si possono ottenere delle vere e proprie mescolanze come nella pittura, né delle fusioni come nel disegno a matite colorate. I pennarelli si possono utilizzare sui comuni fogli da disegno (io preferisco se la carta è leggermente ruvida), ma si possono utilizzare anche su carta lucida. 

La più nota marca di marker credo sia la Pantone, che offre una gamma vastissima di colori e una qualità professionale: ovviamente salvo non li usiate per lavoro o non siano un mezzo che amate particolarmente, vi potete accontentare di sperimentare con dei normali e più economici pennarelli per la scuola o l'ufficio.

Alcuni pennarelli possiedono una doppia o una tripla punta: una fine e una grossa, oppure una rotonda piccola e una piatta (simile a quella degli evidenziatori) che può dare origine a una varietà di tratti utilizzandola di spigolo o di punta.  
Per conservarli a lungo bisogna evitare di lasciarli all'aria, quindi chiudere sempre bene il tappo, e non premere troppo la punta sul foglio, specie se è fine, perché rischierà di piegarsi o di rientrare nel cilindro di plastica che la contiene.

Come si colora a pennarello? Lo spazio bianco del foglio si può riempire in diversi modi: con tratti paralleli, con linee continue a zigzag, col tratteggio, col puntinismo o sovrapponendo due colori.
Le digradazioni si realizzano affiancando colori affini (ad esempio arancione-rosso) con tratti paralleli, dal più chiaro al più scuro; oppure intensificando le linee nel tratteggio o i punti nel puntinismo. Anche passare lo stesso colore sopra uno strato precedente lo rafforza. 
Data la vivacità dei colori dei pennarelli sul bianco del foglio, si possono realizzare anche dei bei contrasti. 


Quando si utilizzano i pennarelli si devono tenere in conto due cose: 1) non si possono fare correzioni, salvo non si utilizzi del bianchetto o della gouache o tempera bianca, ma il segno della correzione un po' si noterà 2) è tipico di questo mezzo lasciare degli stacchi di colore, quindi è bene o attenuarli applicando brevi tratti orizzontali affiancati, oppure accentuarli per comunicare dinamismo e movimento.

Si possono anche realizzare disegni con un solo colore, oppure utilizzare i pennarelli per realizzare schizzi veloci. Nello schizzo qui sotto,  ho usato un pennarello nero a punta grossa per cogliere la torsione di questa ragazza cibernetica in azione, il risultato è piuttosto grezzo, ma rende l'idea:


Le mescolanze di colore, come dicevo si possono creare in molteplici modi: il puntinismo consente di affiancare punti di colori diversi e di rendere così i toni e le ombreggiature. La fusione dei colori avviene a livello della percezione visiva e non sulla carta. Occorrono molto tempo e molta pazienza per riempire lo spazio bianco ed ottenere effetti pregevoli. Il disegno qui sotto, anche se i punti non sono molto fitti, mi ha richiesto comunque molto tempo per realizzarlo.


Un approccio simile, ma più veloce e secondo me anche più interessante, è la colorazione con dei ghirigori: nel disegno che segue ho utilizzato dei pennarelli a punta fine, mischiando diversi colori con la sovrapposizione di ghirigori e in misura minore di tratteggi (sulla camicia e sulla gonna):


Un approccio più classico è la colorazione per mezzo di tratti orizzontali affiancati: nel disegno qui sotto, al contrario dei due precedenti, non c'è spazio per il bianco del foglio, che viene completamente coperto creando aree compatte di colore:


Ovviamente è questioni di gusti, io vi ho dato solo qualche suggerimento per utilizzare questi strumenti! 
I pennarelli si possono utilizzare anche insieme ad altre tecniche: bisogna sperimentare e vedere cosa si addice di più al proprio gusto e stile personali. Nell'ultimo disegno che propongo, ad esempio, ho utilizzato pennarelli, matite colorate e penne tecniche. 


Finisco qui: al prossimo post! =)

lunedì 7 novembre 2011

Matite acquarellabili

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.

A metà tra le matite colorate e gli acquerelli si collocano le matite acquarellabili, strumenti versatili che, pur non avendo la vivacità degli acquerelli, consentono di unire il tratto alla stesura, trasformando un disegno in un dipinto semplicemente con l'aggiunta di acqua. 


Per disegnare/dipingere con le matite acquarellabili servono un set di matite di questo tipo (contraddistinte in genere da quelle normali da un pennello o una goccia disegnata su un lato del rivestimento in legno), una gomma pane, un temperino o un taglierino, uno o più pennelli e un contenitore per l'acqua. La carta non deve essere troppo leggera, dato che verrà trattata con acqua e, come nel caso della pittura ad acquerello, è preferibile stirarla (bagnandola e fermandola con del nastro gommato, infine lasciando che asciughi prima di utilizzarla).

Figura 1.
Le matite acquarellabili consentono vari modi di utilizzo: si possono utilizzare a secco come le matite tradizionali; si possono trattare con acqua e pennello dopo aver colorato o tratteggiato un disegno; oppure si può bagnarne la punta, disegnando in questo modo tratti più intensi. Nella figura 1, partendo dall'alto verso il basso, si vede: 1) uno schizzo fatto utilizzando le matite a secco; 2) lo stesso schizzo dopo essere stato disciolto con acqua 3) lo stesso soggetto disegnato con la matita dopo averne bagnato la punta.  

Per quanto concerne il disegno a secco rimando all'utilizzo delle matite colorate tradizionali: infatti le tecniche sono le stesse, in quanto questi strumenti sono in tutto simili alle normali matite, se non fosse che il legante di cui è fatta la mina è solubile in acqua. 

Si può cominciare un disegno con un tratto leggero di matita di grafite o con una matita colorata di un colore adatto al disegno che si sta facendo, ovvero che non si noti a lavoro ultimato.

Le fasi di disegno a matita e quelle di trattamento con l'acqua si possono alternare senza un ordine preciso: si può ad esempio cominciare con un lieve tratteggio per stabilire le aree cromatiche di tutto il lavoro e poi scioglierlo con un pennello bagnato, quindi rafforzare alcuni punti direttamente con la punta delle matite, o aspettare che il foglio asciughi per dare una seconda mano di colore da sciogliere poi nuovamente con acqua. Oppure si può completare un disegno a secco e trattarlo con acqua solo alla fine.

Le mescolanze si fanno direttamente sul foglio come con le matite colorate normali, ma poi con l'utilizzo di un semplice pennello si possono fondere i colori, ottenendo tinte più vivaci rispetto alle matite a secco. Il vantaggio rispetto agli acquarelli è proprio questo: non dover stendere i colori e creare miscugli sulla tavolozza, ma direttamente sulla carta. Inoltre servono anche meno pennelli in quanto si puliscono facilmente e lo stesso pennello può essere passato rapidamente da un colore a un altro.

Uno schizzo realizzato con le matite acquarellabili

Le matite acquarellabili sono validissime anche per realizzare schizzi veloci, in quanto consentono di riempire di colore ampie aree, tratteggiando velocemente e poi diffondendo il colore con qualche pennellata d'acqua. Inoltre sono facili da trasportare e non sporcano, e poi basta un po' d'acqua e un pennello per trasformare il tratteggio in stesura: similarmente si possono usare matite a secco e acquerelli, ma il vantaggio delle matite acquerellabili è di unire questi due strumenti in uno solo.

Il tratteggio può essere applicato sopra la stesura e lasciato visibile, oppure si possono acquarellare solo alcune parti del disegno, lasciandone a secco altre: si ottengono così effetti e trame di diverso tipo (ad esempio si può acquarellare il soggetto principale e lasciare a secco lo sfondo).

Un po' come per gli acquerelli bisogna imparare a controllare la quantità d'acqua nel pennello (è utile tenere della carta assorbente a portata di mano per tamponare eccessi di liquido): un pennello poco bagnato diffonderà poco il colore mantenendolo intenso, mentre un pennello intriso d'acqua lo diffonderà molto. Bisogna inoltre regolare l'intensità di tratteggio sul foglio: un'area completamente coperta di colore, anche se disciolta con molta acqua, rimarrà intensa; mentre un'area leggermente tratteggiata e poi trattata con molta acqua creerà una leggera velatura di colore.

In passato le ho utilizzate anche per disegnare sui muri, in quanto univano la precisione delle matite alla possibilità di diffondere il colore sulla superficie grezza dell'intonaco, evitando di lasciare aree bianche. 

Murale realizzato con le matite acquarellabili

Come per altri strumenti si possono affiancare altri mezzi (matite colorate, inchiostri, tempera, etc.)  e sperimentare tecniche diverse (tamponare il colore con spugne, stracci, bastoncini di cotone, etc.). 

Il fatto di essere uno strumento ibrido può piacere ad alcuni ed altri no: personalmente preferisco utilizzare le matite a secco oppure gli acquarelli, non utilizzo quasi mai le matite acquarellabili per realizzare disegni finiti, viceversa le trovo utilissime per realizzare schizzi e studi di un soggetto che voglio affrontare con altri mezzi (ad esempio le avevo usate per gli studi preliminari di "Natura morta con tulipani rossi").

Ad ogni modo, sono uno strumento versatile che vale la pena provare!

Natura morta realizzata con matite acquarellabili

Nel prossimo post mostrerò le fasi di realizzazione di un disegno con le matite acquarellabili. A presto! :-)

martedì 1 novembre 2011

Colorazione digitale dei disegni

Per colorare un disegno al computer parto dalla scansione del disegno originale ripassato con la penna tecnica. Le linee che contornano le diverse aree che compongono il disegno devono essere chiuse, ma se capitasse di lasciarne aperta accidentalmente qualcuna si può sempre chiuderla aggiungendo pixel con gli strumenti linea o pennello.


In "Demone in volo" ho colorato le diverse aree con lo strumento di riempimento e ho utilizzato lo strumento gradiente per ottenere delle sfumature: è sufficiente selezionare un singolo colore con la bacchetta magica e su questa selezione applicare il gradiente sfumando tra due colori.



Nelle varianti qui sopra ho modificato gli occhi (che sono stati resi più demoniaci cancellando le iridi con lo strumento pennello e applicando un trucco simile a quello delle antiche regine egizie), la colonna (le cui scanalature sono state cancellate applicando una selezione poligonale e premendo "canc", prima di riempire di marrone l'area e sfumarla con lo strumento gradiente) e i colori (bilanciamento colori) che sono stati resi più sulfurei. 


La versione qui sopra è stata realizzata col programma Photostudio, utilizzando solo lo strumento riempimento colore, ma lavorando su livelli differenti: questo ha permesso di eliminare i contorni a penna del disegno originale. Su Photofiltre un'operazione del genere non è invece possibile.


Questa bambola di carta è stata prima schizzata a matita e poi, utilizzando il tavolo luminoso, ho ottenuto un disegno pulito che ho ricalcato con la penna tecnica. Ho proceduto quindi a colorarla utilizzando gli strumenti riempimento e selezione.


Allo stesso modo ho colorato gli abiti:


Ho poi ritagliato ogni abito con la selezione poligonale e l'ho incollato sul disegno della ragazza (dopo aver aumentato l'area di lavoro e aver applicato delle cornici). Ecco il risultato finale:


La comodità della colorazione digitale, oltre a quella di ottenere una colorazione uniforme e senza tratti (come succede coi pennelli o coi pennarelli), è quella di permettere tante varianti con pochi click. Ecco un paio di esempi:


In "Karate girl", invece, ho ottenuto una variante partendo da un disegno già colorato coi pennarelli. Ho applicato una selezione poligonale sui pantaloni per eliminare il rosso ed ho creato delle ombreggiature grigie che ho poi sfumato con lo strumento gradiente. Ho bilanciato i colori e realizzato una decorazione applicando un filtro di trama su una selezione rettangolare.


In "La guerriera e il bastone magico", partendo da un disegno colorato a pennarello, ho creato il bastone con lo strumento linea e ho aggiunto un'aura magica - sia alla guerriera, sia al bastone - applicando un contorno progressivo (dal menù Filtri, sottomenù Creativo) alla selezione della sagoma delle due figure. Infine ho aggiunto tocchi di colore grigio e celeste con lo strumento aerografo:


Nei due segnalibri qui sotto, sono partita da un semplice disegno a biro che ho poi colorato con lo strumento riempimento. Ho aggiunto l'ombra con una selezione ellittica, contornato il soggetto con una selezione rettangolare e applicato un cerchio nero in basso.


Nella mascotte che ho creato per i 150 anni d'Italia, sono partita da un semplice disegnino a penna che ho poi colorato in modo piatto con lo strumento riempimento.


Il piccolo Cupido qui sotto, invece, è stato colorato applicando delle sfumature con lo strumento gradiente.


Infine, questo pulcino pasquale è stato creato direttamente al computer utilizzando le selezioni cerchio e poligonale, lo strumento riempimento e in questo caso le sfumature sono state create utilizzando lo strumento aerografo.


Concludo qui questo lunghissimo post! A presto! :-)

lunedì 31 ottobre 2011

Inchiostrazione digitale dei disegni

La prima cosa da fare, quando si ha intenzione di inchiostrare o colorare un disegno con un software per il ritocco delle immagini, è di ottenere un disegno pulito e con linee chiuse: più il disegno è semplice e fatto di aree ben definite, senza tratteggi e chiaroscuri, più sarà facile colorarlo in digitale.

Per digitalizzare un disegno si possono seguire due strade: il ripasso dei contorni con la penna della tavoletta grafica oppure la scansione. Io preferisco usare lo scanner.

I tre esempi che seguono li ho realizzati anni fa e colorati con Adobe PhotoDeluxe, ma si può ottenere un risultato simile anche utilizzando Photofiltre.


In "Cyborg" sono stati utilizzati strumenti di riempimento per i capelli, il cavo, l'orecchino, le bende e lo sfondo (nero per i primi due, grigio scuro e grigio chiaro per il resto). Successivamente sono state applicate delle trame ("tela vecchia" per le bende, "bolle" per l'orecchino e "retinatura fine" per lo sfondo). Infine con la selezione poligono ho selezionato alcune aree del viso e del corpo e le ho ombreggiate (diminuendo il contrasto oppure applicando un altro filtro di trama). La deformazione a sfera e due punti bianchi con lo strumento pennello servono infine a conferire tridimensionalità all'orecchino. 


In "Ragazza del futuro" ho utilizzato lo strumento riempimento utilizzando il nero per i capelli, le scarpe e il fucile, e il grigio per l'abito, gli slip e ho diminuito il contrasto sugli occhiali. Ho poi applicato filtri di trama (come "sabbia" o "carta ruvida") su tutti questi elementi e lumeggiato col bianco usando lo strumento pennello sfumato. Per creare la decorazione geometrica sullo sfondo avevo utilizzato i livelli nel precedente programma. Per ovviare a questa mancanza in Photofiltre si può prima creare lo sfondo geometrico (con lo strumento linea o selezionando delle aree e riempiendole di nero) e poi riempire lo sfondo bianco del disegno con un colore (es. l'arancione) per poi renderlo trasparente. Quindi non resta che copiare il disegno e incollarlo sullo sfondo geometrico appena creato. Il procedimento è più macchinoso e lungo, ma il risultato è lo stesso. Infine per creare l'ombra sotto le gambe ho creato una selezione a triangolo allungato, l'ho riempita col grigio ed applicato un effetto di trama. 


In "Richiesta di pietà alla Morte" ho reso più cupa l'ambientazione di un disegno già finito e realizzato a matita carboncino con l'applicazione di uno sfondo scuro con un effetto di trama.


In "Girl in silver dress" ho applicato una trama puntinata, in modo simile all'utilizzo dei retini nei manga, per dare interesse all'abito. 


Infine in "Donna con colbacco" ho inchiostrato digitalmente il copricapo per ottenere un nero puro e compatto e dare più interesse al soggetto (variante a destra); viceversa applicando una bicromia e diminuendo i valori,  il disegno ottiene un'aspetto più filigranato.

Nel prossimo post tratterò della colorazione digitale. A presto! :-)

sabato 29 ottobre 2011

Elaborazione digitale dei disegni

Anche senza essere dei professionisti che utilizzano Photoshop - bellissimo e ben noto programma per l'editing delle immagini, ma dal prezzo che supera i 1000 euro - si possono comunque utilizzare dei software alternativi per colorare o elaborare digitalmente i propri disegni. Spesso con l'acquisto di uno scanner o di una tavoletta grafica sono associati dei programmi per il fotoritocco ed alcuni sono semplici da usare e piuttosto validi: io mi sono trovata bene tanti tanti anni fa con Adobe PhotoDeluxe che avevo trovato nella confezione del mio primo scanner Hp; successivamente con PhotoStudio che avevo trovato con il mio secondo scanner Canon e l'ultimo software l'ho trovato insieme alla tavoletta grafica SilverCrest, con un cd contenente i programmi Corel Draw e Corel Photo Paint.

Attualmente utilizzo spesso anche il famoso e gratuito PhotoFiltre (se vuoi scaricarlo clicca qui), disponibile in rete anche in italiano. Parlerò quindi di quest'ultimo, essendo disponibile a tutti.

Il suddetto programma permette:

  • di regolare la luminosità, il contrasto, la gamma tonale, la saturazione, anche su ciascun canale di colore preso singolarmente [menù Regolazione];
  • variare la tinta, sostituire un colore o modificarne il tono, rinforzare i toni scuri o quelli chiari [menù Regolazione];
  • di ottenere un'immagine in negativo, in bicromia b/n o posterizzarla [menù Regolazione];
  • di ruotare, inclinare od ottenere un'immagine speculare o modificare gli assi [menù Immagine];
  • di ritagliare, ridimensionare l'immagine o la zona di lavoro [menù Immagine];
  •  di rendere un colore trasparente (ad esempio il bianco di uno sfondo) [menù Immagine];
  • di aggiungere del testo in vari formati, stili e inclinazione [menù Immagine];
  • di contornare un'immagine o aggiungervi un'ombra esterna [menù Immagine];
  • di aggiungere informazioni sull'immagine, come: copyright, dimensioni, formato del file e altre informazioni come testo libero [menù Immagine];
  • di selezionare con varie forme (rettangolo, cerchio, ellisse, rombo, triangolo, poligono, etc.) e poi: invertire, centrareespandere o contrarre, copiare la selezione, oppure ribaltarla, ruotarla o adattarla in diversi formati (es. 4:3) [menù Selezione];
  • di sfocare o mettere a fuoco un'immagine, ravvivare i colori, ridurre rilievi e rumori [menù Filtri];
  • di applicare un effetto seppia, bianco e nero, notte, tramonto [menù Filtri]
  • di ottenere un effetto gradiente, colorizzare o applicare una velatura di colore [menù Filtri];
  • di deformare l'immagine od ottenere gli effetti di alcuni mezzi di pittura (come matite colorate, pastelli, acquarello, pittura ad olio, etc.) e invecchiare una foto [menù Filtri];
  • di appiattire un'immagine (effetto fotocopia o carta da lettera), modificarne i contorni (colorati, bianchi, neri) e la trama (mattone, sabbia, rete, scacchiera, tela) [menù Filtri];
  • di usare gli strumenti clona, pennelli, aerografo, riempimento, linea, sfumino, contagocce e bacchetta magica [dal menù laterale].
L'unica cosa che manca a questo programma è la possibilità di lavorare su livelli differenti, cosa fondamentale se si vuole, ad esempio, colorare un disegno in digitale eliminando i contorni.
A parte questa lacuna è un ottimo programma e consente di elaborare immagini e colorarle in modo facile e con dei discreti risultati. Nelle immagini che seguono mostro qualcuna delle funzionalità appena descritte.


Questa è l'immagine originale a cui ho aggiunto il Copyright e una cornice esterna (Contorno esterno e Copyright dal menù Immagine).


In questa elaborazione, che potrebbe essere la copertina di un libro, ho utilizzato gli strumenti Offset e Testo dal menù Immagine, poi ho colorizzato in porpora, blu, verde e giallo con lo strumento Colorizza dal menù Filtri (sottomenù Colore).


In questa seconda elaborazione ho utilizzato il comando Fotocopia dal menù Filtri (sottomenù Appiattire).


In quest'ultima elaborazione ho utilizzato il comando Puzzle dal menù Filtri (sottomenù Creativo) e l'Inversione RGB dal menù Regolazione.

Nel prossimo post mostrerò invece alcuni esempi di colorazione e inchiostrazione digitale, a partire da alcuni miei disegni fatti a penna o matita. 

A presto! :-)

venerdì 28 ottobre 2011

Acquerelli

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.

L'acquerello è un tipo di pittura tradizionale e molto versatile in quanto l'aspetto finale del dipinto varia da quanto si diluisce il colore con acqua, che può quindi essere tenue e traslucido oppure denso e pieno di contrasti. Questo strumento si può trovare in commercio sotto diversi formati: in cialde, come quelle dei set destinati ad uso scolastico, oppure in godet (cioè in pastiglie rettangolari vendute anche singolarmente) o in tubetti. Il vantaggio della versione in compresse è che non bisogna stendere la pasta, il colore è già sotto gli occhi e basta intingere un pennello d'acqua pulita e prelevarne un po'. I tubetti in compenso durano a lungo, sia perché se chiusi correttamente non seccano, sia perché ne basta poco da diluire con acqua per ottenere una notevole quantità di colore.
Per dipingere ad acquarello occorre un set di acquarelli (più sono meglio è, ma un assortimento di 8-12 colori può essere sufficiente per cominciare); della carta apposita (in genere da 300g/mq); un set di pennelli per acquerelli di diverse dimensioni, due contenitori per l'acqua (uno grande per lavare i pennelli e uno per prelevare acqua pulita); una tavolozza o un piatto in plastica o ceramica e infine del nastro gommato o del nastro carta per fissare i lati del foglio.


Possono tornare utili anche un pezzo di candela bianca per applicare delle riserve (salvo non acquistate dell'apposito liquido di mascheratura); uno spazzolino da denti per spruzzare il colore; del sale grosso da cucina, della pellicola trasparente, della stagnola o della carta assorbente stropicciate da applicare sul dipinto per creare effetti di texture particolari. 

Prima di dipingere sulla carta per essere sicuri che non si deformi applicando del colore troppo diluito, è consigliabile bagnarla bene con acqua (immergendola in un lavandino o una vaschetta pieni d'acqua o passandola con una spugna bagnata), tenderla con del nastro e farla asciugare prima dell'utilizzo. In alternativa si può usare della carta molto pesante.

Il problema degli acquerelli è capire quanta acqua utilizzare per diluire il colore: per questo solo l'esperienza insegnerà quanta usarne a seconda dell'effetto che si vuole ottenere. Diluendo molto un colore si ottengono delle velature, che si possono sovrapporre per creare via via un colore più intenso e stratificando colori diverso. La caratteristica propria di questo mezzo è la trasparenza, per cui il colore applicato sotto trasparirà: per questo bisogna far attenzione a non commettere errori e cominciare a stendere i colori sempre dal più chiaro al più scuro, perché è difficile rimediare, anche se si può attenuare una tinta sbagliata applicandovi dell'acqua sopra con un pennello e asportando via il colore. Altra caratteristica di questo mezzo è che il colore asciutto si scioglie con l'aggiunta di acqua, quindi sovrapponendo un colore bagnato su uno asciutto, questo ne scioglierà in parte la superficie fondendosi a quello sottostante.
Nel semplice paesaggio montano qui sotto, ho utilizzato velature di diversi colori, sovrapponendo più strati di diversi colori per le montagne in primo piano e usando una sola velatura per quelle più lontane per dare l'idea di una prospettiva aerea:


Le tecniche di pittura ad acquarello fondamentali sono tre:
  • bagnato su bagnato: si applica una seconda stesura di colore su una stesura precedente ancora umida. Le due stesure di colore si mescolano tra loro sulla carta.
  • bagnato su asciutto: si applica del colore col pennello pieno d'acqua su una precedente stesura già asciutta. Il colore sottostante si scioglie sulla parte più superficiale e traspare.
  • asciutto su asciutto: col pennello a secco si preleva del colore e lo si applica sulla pittura già asciutta. L'effetto è più coprente e si possono rifinire dettagli utilizzando un pennello a punta fine, oppure creare macchie e texture punteggiando la superficie con un pennello più grande e asciutto.
Utilizzando una diversa concentrazione d'acqua è possibile creare delle sfumature di colore. Per sfumare un unico colore si comincia prelevandolo dalla tavolozza e stendendolo sul foglio a pennellate orizzontali: al termine della pennellata si sarà creata una sacca d'acqua che verrà riutilizzata nella pennellata successiva, aggiungendo via via altra acqua per diluire il colore.
Per digradare due colori si procede all'incirca allo stesso modo, solo che si applicherà un secondo colore a cominciare dalla sacca d'acqua creatasi dalla stesura del primo. Si può procedere così anche con un terzo colore, un quarto e così via, come nella figura a lato.

Le correzioni si possono fare sull'acquerello bagnato tamponando con un pezzo di carta assorbente il colore e asportandolo; mentre sull'acquerello asciutto si può fare la stessa cosa, ma bagnando prima la parte interessata e asportando il colore con un fazzoletto o attenuando i toni con un pennello bagnato.

Nella pittura ad acquarello c'è comunque poco spazio per gli errori e questo vale anche per un altro aspetto: il colore bianco dell'acquarello non è coprente, serve per ottenere tonalità più chiare di altri colori nei miscugli, ma per ottenere del bianco puro bisogna preservare il bianco del foglio: o evitando di dipingere sopra una determinata area, oppure mascherando con della cera di candela o del liquido di mascheratura l'area interessata. In alternativa si può utilizzare del bianco in gouache o tempera, oppure un colore acrilico bianco: essendo opachi, copriranno l'acquerello.

Altri modi di utilizzare gli acquerelli sono la pittura monocroma, cioè usando un solo colore e variando i toni con l'aggiunta di una maggiore o minore quantità d'acqua; oppure insieme ad altri strumenti, come le matite colorate o l'inchiostro, per aggiungere dei tratti e dei contorni alla stesura. In particolare, l'accostamento del disegno a china dà vita ad uno stile che è tipico del fumetto, come nel dipinto qui sotto:

"Guardiana del faro"

In questo caso ho steso prima i colori ad acquerello e poi ho ripassato i contorni col pennino e la china, ma l'ordine delle due fasi è indifferente, in quanto l'inchiostro di china, una volta asciutto, non viene disciolto dall'acqua.

Per concludere, e sperando di aver fatto un'introduzione semplice ed esaustiva a questo mezzo, posso dire che l'acquerello è una tecnica di pittura versatile e spontanea, che permette di dare vita a dipinti evocativi in breve tempo ed è adatto anche a catturare un'idea e farne un ottimo schizzo (specialmente con la combinazione di disegno di contorno dell'inchiostro e della stesura dell'acquerello): una volta padroneggiata la diluizione del colore, è un mezzo molto divertente da usare!

"Paesaggio mediterraneo"

Al prossimo post! =)

Portapenne 3

Ancora un'idea di riciclo per vecchi barattoli... questa volta ho usato la carta regalo per foderare il contenitore e con la stessa ho creato una fascetta laterale per infilarci dei foglietti. Ho ritagliato il coperchio in 4 parti per ottenere dei divisori ed avere così 4 scomparti in cui mettere matite, penne o pennelli.


Tutto qui! Al prossimo post! :-)

martedì 25 ottobre 2011

Alba marina con faro

Non volendo buttare la tavolozza di colori avanzati dal dipinto del  post precedente, ho deciso di riutilizzarli per creare un nuovo dipinto, questa volta su carta. Ho utilizzato un foglio Fabriano ruvido da 110g/mq, ovviamente di grammatura troppo leggera allo scopo, ma era nato come un dipinto di riciclo, "tanto per fare"... e invece mi sembra che sia venuto meglio dell'altro su tela...... ma giudicate voi!

Fase 1. Ho disegnato lo schizzo preliminare con una matita HB e sono partita dal dipingere con un marrone rossiccio i riflessi delle rocce sul mare. In questo modo, passando successivamente uno strato diluito di azzurro, il colore sottostante trasparirà.

Fase 2. Ho dipinto l'acqua con azzurri, blu, verde e bianco. Ho poi dipinto le rocce con marrone chiaro e scuro e inserito della vegetazione con del verde.

Fase 3. Ho dipinto la sabbia con del giallo ocra e terminato le rocce utilizzando del verde per aggiungere altra vegetazione, marrone scuro per ombreggiare e coprire con delle velature anche le zone colorate di marrone chiaro e steso un leggero color vinaccia per le rocce più lontane. Ho aggiunto un secondo verde e del marrone alla vegetazione sulla sinistra.

Fase 4. Ho colorato il faro con diverse tonalità di grigio per la struttura, diverse tonalità di blu per i tetti, del marrone scuro mischiato a nero per porta, finestre e ringhiera.

Fase 5. Ho colorato la parte alta del cielo di rosa e quella bassa di giallo, diluendo il colore andando verso destra. Ho aggiunto dei tocchi di bianco sulla destra del foglio per suggerire l'infrangersi delle onde sulle rocce.

Fase 6. Una volta asciutto, ho steso un bianco macchiato di azzurro (ottenendo un celeste chiarissimo) su tutto il cielo con brevi pennellate e diluendo il colore andando verso sinistra. Infine con una fazzoletto stropicciato intinto di bianco ho dipinto gli schizzi delle onde sulla destra.

Ed ecco il dipinto finito:

"Alba marina con faro"
(acrilico su carta, 32x18 cm)

Al prossimo post!! :-))

mercoledì 19 ottobre 2011

Portapenne 2

Dopo i post  sulle matite e sulle matite colorate (e prossimamente scriverò anche quello sulle matite colorate acquarellabili), ecco un altro paio di idee su dove riporle, sempre utilizzando dei vecchi barattoli del caffé d'orzo solubile: in genere prefersisco i barattoli di vetro, ma questi ultimi hanno il vantaggio di essere grandi, di non rompersi se cadono, inoltre non hanno bordi taglienti e si possono suddividere in più scomparti.

Per il primo esempio ho utilizzato dei ritagli di animali, presi da un giornale di annunci: ho passato la colla vinilica sul barattolo, ho incollato le immagini e le ho ricoperte con un altro strato di colla. Infine ho verniciato il bordo con della vernice bianca.


Nel secondo esempio ho verniciato con della vernice bianca tutto il barattolo e poi, una volta asciutto, l'ho decorato con pennello e colori acrilici (rosso, verde scuro, verde chiaro, giallo, marrone) con motivi semplici che suggerissero l'idea di cespugli con fiori. Ho verniciato poi il bordo di verde chiaro.


Per ottenere degli scomparti ho tenuto il coperchio di plastica e con la taglierina ho asportato le parti in eccesso, creando così un divisore e ottenendo due scomparti (allo stesso modo se ne possono ottenere tre o quattro, secondo necessità). Ecco entrambi i portapenne finiti: 


Niente di pretenzioso, ma era tanto per dargli in pochissimo tempo un aspetto diverso, prima di usarli nella loro nuova funzione!

venerdì 14 ottobre 2011

Matite colorate

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.


Le matite colorate sono strumenti versatili e si utilizzano in modo analogo alle matite di grafite, si impugnano allo stesso modo, si possono usare per tratteggiare, possono essere sfumate, se ne può variare il tono esercitando una diversa pressione. Quelle di buona qualità sono ricche di pigmento e contengono poco legante, dando vita a disegni dai colori molto vivi. Analogamente alle matite di grafite, con pazienza ed esperienza si possono ottenere risultati di grande realismo, così come, d'altra parte, consentono di interpretare un soggetto con grande licenza artistica e in modo originale e personale.

Per cominciare a disegnare con le matite colorate serve un set di matite, della carta, un temperino o una taglierina per fare la punta alle matite ed eventualmente uno sfumino.

Nella scelta della carta bisogna tenere presente che una carta a grana liscia tratterrà poco pigmento, arrivando velocemente ad un punto di saturazione in cui la carta non riesce ad accettare altro colore anche applicando una forte pressione sul mezzo. Una carta a grana molto ruvida invece consente di sovrapporre molti strati di colore, dando l'opportunità di creare delle belle mescolanze di colore, oppure di lasciar intravedere la grana. Nel disegno di paesaggi questo effetto può risultare particolarmente interessante. Va anche detto però che eccessive sovrapposizioni di colore - più di tre, in genere- smorzano i colori, mentre se si resta al di sotto di questa soglia i colori rimangono brillanti. Questa considerazione incide sulla grandezza dell'assortimento: meglio usare molti colori o limitarsi ad una tavolozza più ristretta?

Figurino di moda
schizzato con biro
e matite colorate
In linea teorica, avendo solo i colori primari e combinandoli tra loro si dovrebbero ottenere tutti gli altri. Ma come dicevo, le matite colorate sono mezzi di pittura a secco e le mescolanze si fanno direttamente sul foglio, sovrapponendo strati di colori ed eventualmente sfumandoli col dito, uno sfumino o un pezzo di stoffa o carta assorbente. Il problema è mantenere dei colori brillanti nonostante le sovrapposizioni: in generale, è più semplice lavorare con un'ampia gamma di colori e riprodurre scale cromatiche e tonalità accostando i colori presi direttamente dalla scatola. Tuttavia può essere interessante sperimentare con pochi colori, per vari motivi: se ne possono prendere pochi, ma di ottima qualità (quindi per ragioni economiche e di un rapporto qualità/prezzo), oppure è un modo per mettere alla prova la propria fantasia e versatilità, o ancora per dare un carattere particolare ad un soggetto. In Figura 1 le tre mele sono state disegnate ognuna con un approccio differente:

Figura 1

Nella mela a sinistra, le digradazioni sono state realizzate affiancando in successione e in parte sovrapponendo tinte di rossi e di marroni prese direttamente dalla scatola, creando così una gamma cromatica.
Nella mela a destra si sono ottenute tutte le tinte utilizzando solo tre colori: un  giallo, un rosso e un blu scuro.
Infine nella mela centrale, sono stati sviluppati i toni con una colorazione monocroma (grisaille) utilizzando una matita di grafite e solo successivamente sono stati stesi i colori, utilizzando una gamma ristretta (principalmente i colori locali: rosso per la mela, verde per lo sfondo, marrone per il tavolo).

Le matite di grafite possono essere utilizzate insieme alle matite colorate per tracciare il disegno di contorno o per individuare la scala cromatica del soggetto, sviluppandone i toni prima di sovrapporre strati di matite colorate. Il risultato finale sarà diverso rispetto ad un disegno fatto di sole matite colorate, soprattutto in virtù del fatto che gli strati di grafite mantengono la loro superficie riflettente.

In alternativa si può cominciare un disegno utilizzando una matita colorata di una tinta che contrasti abbastanza da essere vista sulla carta, ma che non disturbi i successivi strati di colore: la scelta varia a seconda dei colori dominanti del soggetto. 

Figura 2
Bisogna distinguere tra disegno di contorno e disegno tonale. Il primo consiste nel disegnare la linea esterna della forma di un oggetto, il secondo distingue tra le diverse gradazioni di colore, quindi tra le zone più illuminate e quelle più in ombra. Per usare di nuovo il soggetto della mela, in Figura 2 ho disegnato il contorno di una mela col suo colore locale e una seconda mela colorata secondo le zone di luce ed ombra.

In particolare a me interessa il disegno di contorno tracciato con la penna e la colorazione dello stesso con le matite colorate. Le matite colorate possono essere infatti affiancata da altri mezzi: matite di grafite, pastelli, pennarelli, inchiostro, etc. Si ottengono così delle tecniche miste più vicine al proprio modo di concepire un soggetto.

Quando realizzo un disegno di contorno, prima traccio la sagoma dell'oggetto direttamente a penna (oppure prima con una matita e poi lo ricalco a penna) e poi coloro il soggetto, eventualmente aggiungendo altri tratteggi a penna finali. 
Questa è la procedura per quando utilizzo la penna a sfera, se invece uso la china, prima stendo i colori, poi inchiostro il disegno col pennino, ed infine do gli ultimi ritocchi di colore. La scelta di come far susseguire le varie fasi è personale. Gli schizzi qui sotto sono realizzati a penna e matite colorate:


Quando realizzo un disegno tonale invece scelgo una matita colorata di una tinta appropriata per fare il disegno di contorno, in modo che passi inosservato a lavoro finito.
Quindi comincio a stendere i colori: in genere, parto dalle tonalità più scure e via via passo a quelle più chiare, sviluppando toni e colori col tratteggio e variazioni di pressione. Uso la gomma di plastica per lumeggiare. Infine ritocco con qualche punta di nero o di colore scuro per delineare meglio la figura. Lo schizzo a fondo pagina è disegnato così.

Bisogna tenere a mente che il primo colore steso resta dominante, anche se gliene viene sovrapposto un altro dopo.

Faccio un esempio: se coloro con una matita marrone i capelli di un ipotetico soggetto, anche sovrapponendo il nero dopo, sarà comunque il marrone a restare dominante. Quindi se voglio dei capelli castani con riflessi neri l'ordine sarà: marrone+nero. Se voglio dei capelli neri con riflessi castani l'ordine sarà: nero+marrone. Questo significa che devo avere in testa fin da subito il colore che voglio ottenere. Quanto detto è vero se si applica il primo colore con una pressione da media a forte. Viceversa, se si applicano due colori con una pressione lieve, non ha importanza l'ordine con cui vengono stesi.

La fase finale di un lavoro a matite colorate si chiama brunitura e il modo più classico di realizzarla è utilizzando la matita bianca, ma si può utilizzare anche una matita di diverso colore (a seconda dell'effetto finale che si vuole ottenere), lo sfumino o addirittura la gomma. Brunire significa esercitare una forte pressione su tutta la superficie del disegno in modo da fondere i colori insieme, appiattire la grana della carta ed ottenere una colorazione finale omogenea.  Dopo questa operazione la carta non sarà più in grado di trattenere ulteriore pigmento, quindi il disegno non si potrà più modificare. Non resta che stendere un velo di spray fissativo e conservarlo.


Faccio un ultimo accenno a quattro tecniche che si possono praticare con le matite colorate, anche se non le amo particolarmente. La prima è la tecnica del graffito e consiste nel graffiare via il colore dal foglio con una punta o una lama, fino a mostrare un colore sottostante o il foglio bianco. La seconda è l'impressione e consiste nel delineare sul foglio con una punta rigida (una biro scarica, un'uncinetto, un cacciavite, etc.) alcuni dettagli del disegno che non verranno così coperti dalle successive stesure di colore e resteranno perciò bianchi. Questa seconda tecnica è utile per il disegno decorativo ed anche, ad esempio, per preservare e quindi evidenziare singoli peli, vibrisse o steli d'erba in una moltitudine o le venature delle foglie. La terza tecnica è la mascheratura e consiste nel coprire aree del disegno con pellicola, cartone, nastro adesivo o altro, in modo da lasciare quel determinato spazio bianco dopo la colorazione, una volta rimossa la protezione. L'ultima tecnica è denominata frottage e consiste nel porre sotto la carta - che però non deve essere troppo spessa - una superficie che presenti una certa trama e sfregare la matita sul foglio per riportare quella trama sul disegno (questa tecnica mi ricorda il gioco "Gira la moda" che avevo da bambina!): è utile per chi disegna figure vestite, ma anche per rendere delle superfici naturali, come ad esempio rocce o fogliame.

E' tutto! Al prossimo post! :-)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...