giovedì 22 novembre 2012

Inserire i "balloons" con Photofiltre

In questo post mostrerò come inserire le nuvolette o "balloon" in disegni o fotografie con il programma di fotoritocco Photofiltre: è molto semplice!

Per inserire la nuvoletta normale di dialogo utilizzo lo strumento selezione ellisse (o a volte anche la selezione rettangolo arrotondato) dai tools nella colonna a destra del programma, creo un ovale della grandezza che voglio e lo posiziono dove preferisco nella mia immagine, quindi cancello (con <canc>) e aggiungo l'appendice creando un triangolino con lo strumento selezione poligono, cancellando di nuovo per lasciare lo spazio bianco.


Per inserire la nuvoletta che esprime un pensiero si procede allo stesso modo, aggiungendo un'appendice con 2o più cerchietti sempre con la selezione ellisse.


Se lo sfondo è bianco o di colore chiaro e si vuole contornare il balloon, il procedimento è un po' più complicato perché il programma permette di usare lo strumento cornice dal menù filtro solo per le selezioni rettangolari. In questo caso io procedo così: creo una selezione ovale con lo strumento selezione ellissi (o anche rettangolo arrotondato), cancello per lasciare lo spazio bianco, quindi uso il tool riempimento e coloro di nero o di altro colore la selezione e poi uso dal menù selezione > contrai per contrarre la selezione di uno spessore desiderato (in questo esempio: 2 pxl). Infine cancello di nuovo per ottenere lo spazio bianco che rimarrà bordato di nero. Per aggiungere l'appendice cancello un pezzo del contorno nero (io ho usato la selezione rettangolare e ho cancellato uno spazio, ma si può usare anche lo strumento pennello caricato del colore di fondo) e la disegno con lo strumento linea dello stesso spessore del bordo (2 pxl). Il tutto è più semplice e veloce a farsi che a dirsi.


Per creare la nuvoletta che esprime un grido o parole dette in modo concitato, utilizzo lo strumento lazo o poligono. Per crearne il contorno, vale la stessa cosa detta sopra: si contrae la selezione, in questo caso creando contorni più marcati (7 pxl).


Nota: volendo si può salvare una selezione creata da noi col lazo o con la selezione poligono: una volta creata basterà andare sul menù selezione > salva forma. Con carica forma dallo stesso menù o dalla palette di strumenti sulla colonna a destra si può poi recuperare e riutilizzare. Il programma offre di default 2 balloon di forma rettangolare, ma io preferisco quelli di forma elissoidale e inoltre creandoli ex novo li posso personalizzare e adattare meglio a ciascuna immagine. 

Detto questo, non resta che aggiungere il testo alle nostre nuvolette: basta utilizzare lo strumento testo dalla palette in alto e scegliere stile, dimensione, colore, ombreggiatura e inclinazione della scritta. A questo punto la si sistema nel balloon (cliccandoci sopra finché è selezionata, si possono apportare eventuali modifiche). Il testo si può inserire anche in nuvolette disegnate a mano, come nell'esempio seguente. Ed ecco fatto il nostro fumetto!


Se questo argomento ti ha interessato puoi leggere anche questi vecchi post:



Al prossimo post!

lunedì 19 novembre 2012

Il dettaglio e l'insieme: un altro esempio

Ecco un altro esempio che mette a confronto l'approccio al disegno che parte da un dettaglio con quello che ha una prospettiva d'insieme. In questo caso si tratta di disegnare un volto: nel disegno di sinistra si stabiliscono le forme principali e si dettaglia man mano il disegno. Nel disegno di destra si parte da un dettaglio  - gli occhi - e man mano si aggiungono gli altri dettagli, completandoli singolarmente. Il primo metodo procede per "raffinamento", il secondo per "accostamento".


Si noti come anche lo sviluppo dei capelli in un caso sia visto come una massa unica, mentre nell'altro come un ammasso di fili: in un caso se ne disegna la sagoma e si tratteggiano le aree tonali, nell'altro si affiancano linee che si addensano nelle aree tonali più scure. Ed ecco lo schizzo dei due volti terminato e scansionato:


Al prossimo post! 


Il dettaglio e l'insieme

Nel riprodurre un soggetto ci si può approcciare essenzialmente in due modi diversi ed opposti: si può procedere dall'insieme al particolare, o dai dettagli all'insieme. Ciascuno si troverà a proprio agio con uno o con l'altro approccio e in questo post farò un esempio mettendo a confronto due schizzi che ritraggono lo stesso soggetto, ovvero il paesaggio di questa fotografia:


Nel disegnare partendo dal generale al particolare (disegno in alto), si privilegiano le sagome più grandi, si delineano solo le linee principali e si impugna la matita distante dalla punta, facendo gesti ampi e liberi.
Invece nel disegno di dettaglio (in basso), ci si concentra su un soggetto alla volta, delineando i dettagli più piccoli e tenendo la matita vicino alla punta per una presa di precisione.


Nell'applicare il colore si segue lo stesso criterio: se si procede guardando l'insieme, si stenderà il colore con ampi tratti, definendo le macroaree di colore. Se si procede partendo dal particolare, ci si concentrerà sui singoli soggetti, terminandone la colorazione uno alla volta prima di passare al successivo.


Nel disegno in alto si accennano subito la spiaggia, le ombre e il cielo. Nel disegno in basso ci si concentra sugli ombrelloni prima di passare al resto.


Nel disegno in alto si aggiungono man mano strati di colore e qualche dettaglio. Nel disegno in basso si completano una dopo l'altra singole aree del foglio.


Nell'ultimo passaggio, nel disegno in alto si intensificano le ombre, nel disegno in basso si riempie l'ultima area del cielo.



Per quanto semplici e realizzati in pochi minuti, i due schizzi finiti dovrebbero far cogliere cogliere le differenze nel risultato finale dei due diversi approcci: l'approccio che parte dal generale al particolare privilegia sagome e aree di colore, le singole parti risultano più armonizzate. L'approccio che parte dal particolare, è più metodico e richiede maggiore pazienza: occorre infatti più tempo per realizzare il disegno iniziale e non si vede l'effetto finale dell'accostamento dei colori  fin quando non si sono completate tutte le aree del foglio, il disegno è più preciso, i singoli pezzi prevalgono sul tutto, appaiono slegati tra loro, ma presi singolarmente sono più interessanti.

Nel disegno in alto, l'occhio vaga per  tutta l'area del disegno senza soffermarsi troppo a lungo su una parte sola. Nel disegno in basso, l'occhio si sofferma dapprima sugli ombrelloni in primo piano, poi si sponta su quelli in secondo piano per concentrarsi sulle nubi.


Ciascuno privilegia uno o l'altro metodo, inoltre si possono adottare uno o l'altro secondo necessità: se si vuole dare personalità a un singolo elemento conviene procedere dal particolare. Se si privilegia la composizione e l'atmosfera, conviene avere una visione d'insieme. 

Come per tutto, anche in questo caso conviene sperimentare per capire il metodo che più si adatta a noi.

Al prossimo post! 

lunedì 12 novembre 2012

Differenze tra mezzi

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.

Sapere le differenze principali tra i mezzi di disegno e pittura è senz'altro d'aiuto nello scegliere quelli più adatti al proprio stile. Qualche domanda e qualche risposta:


Che differenza c'è tra mezzi di pittura a secco e mezzi di pittura umidi?
I mezzi di pittura a secco, come pastelli e matite colorate, non permettono di mescolare i colori come i mezzi umidi (ad acqua, come acquerelli, tempere, acrilici, ma anche come i colori ad olio). Nel caso dei secondi si possono creare molteplici mescolanze sulla tavolozza, prima di applicare il colore sulla carta e a partire da pochi colori di base. Coi mezzi di pittura a secco invece i colori si mescolano direttamente sulla carta tramite stratificazioni e tratteggi. Per questo motivo, può essere preferibile acquistare un assortimento più vasto di colori, rispetto alle tecniche ad acqua.

Che differenza c'è tra matite pastello e matite colorate?
Le matite pastello contengono al loro interno un cilindro dello stesso materiale dei pastelli duri, quindi il colore è sfumabile sulla carta, ma meno rispetto a quello lasciato dai pastelli teneri e più adatto al disegno di dettagli. Le matite colorate hanno una mina di composizione diversa, in genere con una percentuale maggiore di leganti.

Che differenza c'è tra matite colorate a base di cera e a base di gesso?
Le matite colorate a base di cera sono semitrasparenti e non sono sfumabili, infatti il loro colore si diffonde difficilmente sulla carta. Per fondere i colori occorre stratificare o brunire i colori a disegno ultimato. Le matite a base di gesso sono più opache e reagiscono bene allo sfumato. 

Che differenza c'è tra matite acquerellabili, matite colorate e acquerelli?
Le matite acquerellabili si pongono a metà tra le matite colorate che sono un medium a secco e gli acquerelli che sono un mezzo di pittura ad acqua. Delle prime mantengono la possibilità di disegnare in modo lineare, dei secondi prendono la possibilità di trasformare i tratteggi in una stesura. I colori sono però meno intensi degli acquerelli.

Che differenza c'è tra acquerelli in godet e in tubetto?
Gli acquerelli in tubetto si conservano più a lungo, ma il vantaggio di aprire una confezione di acquerelli in godet sta nel fatto di avere subito davanti tutti i colori, mentre i tubetti bisogna spremerli su una tavolozza calcolando le giuste quantità di colore per evitare sprechi.

Che differenza c'è tra acquerelli e altri metodi di pittura?
Gli acquerelli rispetto ad acrilici, tempere e colori ad olio, non sono coprenti: per questo occorre partire applicando prima i colori chiari, riservando le zone bianche e procedere applicando i colori più scuri. Inoltre una volta asciutti, se viene applicata dell'acqua, i colori ad acquerello si sciolgono e si possono rimuovere in parte o attenuare, mentre con gli altri mezzi una successiva applicazione di colore (anche più chiaro) copre la stesura precedente, rendendo più facile rimediare ad eventuali errori.

Che differenza c'è tra inchiostri colorati e acquerelli?
Gli inchiostri sono più fluidi e sono adatti all'uso della penna. Se diluiti con acqua si possono applicare anche col pennello in modo simile agli acquerelli, con la differenza che se l'inchiostro è insolubile in acqua, i colori sono indelebili e successive stesure e applicazioni d'acqua non sciolgono il colore asciutto sottostante. Sono però disponibili in un assortimento di colori molto più limitato degli acquerelli.

Che differenza c'è tra matita di grafite e matita carboncino?
Le matite di grafite, per quanto aventi mine morbide e quindi scure, mantengono un colore argenteo che riflette la luce. Il carboncino è invece opaco, non riflette la luce e lascia segni di un nero intenso, anziché grigio molto scuro come la grafite.

Che differenza c'è tra acrilici e tempere?
Entrambi hanno tempi di asciugatura rapidi, ma gli acrilici offrono colori più intensi e brillanti, inoltre sono più resistenti: la pittura non si screpola e una volta asciutta risulta impermeabile all'acqua. 

Che differenza c'è tra colori acrilici e colori ad olio?
I colori acrilici si diluiscono con acqua e non con olio di lino, e i pennelli si ripuliscono con acqua e sapone, non con essenza di trementina. Inoltre gli acrilici hanno tempi di asciugatura drasticamente inferiori rispetto ai colori ad olio, il che può essere un vantaggio, ma anche uno svantaggio perché bisogna lavorare velocemente. 

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