mercoledì 15 settembre 2010

Storie a nuvolette

Ho cominciato ad appassionarmi ai fumetti a 14 anni. Fino ad allora la parola "fumetto" mi faceva venire in mente solo le storie di Topolino o di generi similari, ma poi un giorno in edicola vidi un fumetto di Michael Turner dedicato a Tomb Raider e, da brava smanettona di videogiochi che investiva tutta la paghetta per aggiornare la scheda video e aumentare la memoria del computer per poter giocare agli ultimi games usciti, beh quel fumetto dedicato a una pietra miliare della storia dei videogames non potevo perdermelo per nulla al mondo..

Fu così che mi si aprì un mondo: i fumetti non erano solo un insieme di vignette che raccontavano le storie di buffi personaggi dalle sembianze di animali antropomorfi, né pagine in bianco e nero o dai colori opachi in cui il disegno era solo un appendice funzionale alla storia.. ma potevano essere anche qualcosa di altamente scenografico, di bello, dove il disegno era alla pari se non più importante dei testi.. e con eroine belle come dee ma dal carattere forte, che non avevano bisogno di nessun supereroe che le venisse puntualmente a salvare nei momenti di pericolo, come nei vecchi fumetti di Superman...

Insomma avevo scoperto la sensazionalità del nuovo fumetto americano. Il fumetto di Marc Silvestri, David Finch, Michael Turner e altri grandi maestri del fumetto contemporaneo. Le avventure di Witchblade, Ascension e Fathom. Le tavole erano dei piccoli capolavori, con vignette dinamiche, tutte a colori e personaggi statuari e bellissimi. Fu un vero colpo di fulmine!

Uno dei miei primi acquisti fu il numero 1 di Fathom, di Michael Turner: era il 1999. Neanche dieci anni più tardi questo straordinario disegnatore si sarebbe spento per via del cancro.
Da quell'anno ho cominciato a interessarmi ai fumetti, dapprima a quelli americani, poi a tutti gli altri generi. E ho cominciato a disegnare: dalle prime parodie a fumetti degli anni del liceo ad oggi, è un hobby che pur con grande intermittenza mi accompagna ancora.

Qualche tempo più tardi ho cominciato a interessarmi anche ad un genere che fino ad allora non mi aveva mai attratta particolarmente: i manga.

A farmi capitolare fu la vista, nella mia edicola di fiducia di allora, della copertina del numero 16 di RG VEDA delle CLAMP. Il loro stile era intenso e sopraffino. E fu un altro colpo di fulmine!

E dopo le Clamp vennero Tacheuki, Hagiwara, Utatane, Urishihara, Asagiri e tanti altri mangaka. I fumetti sono quelli di Sailor Moon, Bastard!!, Seraphic Feather, Midnight Panther. E ancora Vampire Princess Miyu, Marmalade Boy, Video Girl Ai, Boys be.., Angel Sanctuary. E ancora le Clamp con Rayearth, Card Captor Sakura, Clover e Chobits.

Intanto la mia collezione cresceva, così tanto che da allora sono angosciata dal fatto che, se scoppiasse un incendio, non saprei quali volumi portare in salvo con me...... e nell'indecisione probabilmente finirebbe che i vigili del fuoco mi ritroverebbero carbonizzata insieme a tutta la collezione.........


Parte della mia collezione di fumetti

Poi venne il turno del fumetto italiano. Non ricordo esattamente come successe, ma ad un certo punto conobbi anche lo stile dei disegnatori italiani come Baldazzini, Crepax, Manara. Le bellissime pin-up di Milo Manara! Con quelle gambe lunghissime (anche troppo!), quegli occhi intensi e maliziosi e quelle labbra carnose tipiche del suo stile.

Poichè nell'acquisto di un albo a fumetti la mia attenzione era sempre rivolta principalmente allo stile di disegno, piuttosto che alla storia, che spesso leggevo, ma a volte anche no, iniziai a orientare i miei acquisti agli album di illustrazioni. E fu di nuovo un colpo di fulmine.

Questa volta a sedurmi furono le bellissime donne dei mondi fantasy di Luis Royo. Uno stile maestoso, unico, che esplora la bellezza femminile, la sua sovversiva forza e fragilità (come nel bellissimo album Subversive Beauty) e che interpreta in modo straordinariamente evocativo scenari appartenenti ad un immaginario fantasy condiviso, con simboli che sono ormai patrimonio trasversale a diverse culture (mi riferisco in particolare all'album Dreams).

Ai suoi album, nella mia libreria si sono poi affiancati quelli di altri autori: Michael Möbius, Barbara Jensen, Victoria Francés sono alcuni degli illustratori che preferisco a tutt'oggi.


Sono arrivata alla fine di questa storia cominciata da un fumetto visto per caso in edicola.. Per oggi finisco qui il mio viaggio nel mondo dei comics. Al prossimo post!

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