lunedì 7 novembre 2011

Matite acquarellabili

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A metà tra le matite colorate e gli acquerelli si collocano le matite acquarellabili, strumenti versatili che, pur non avendo la vivacità degli acquerelli, consentono di unire il tratto alla stesura, trasformando un disegno in un dipinto semplicemente con l'aggiunta di acqua. 


Per disegnare/dipingere con le matite acquarellabili servono un set di matite di questo tipo (contraddistinte in genere da quelle normali da un pennello o una goccia disegnata su un lato del rivestimento in legno), una gomma pane, un temperino o un taglierino, uno o più pennelli e un contenitore per l'acqua. La carta non deve essere troppo leggera, dato che verrà trattata con acqua e, come nel caso della pittura ad acquerello, è preferibile stirarla (bagnandola e fermandola con del nastro gommato, infine lasciando che asciughi prima di utilizzarla).

Figura 1.
Le matite acquarellabili consentono vari modi di utilizzo: si possono utilizzare a secco come le matite tradizionali; si possono trattare con acqua e pennello dopo aver colorato o tratteggiato un disegno; oppure si può bagnarne la punta, disegnando in questo modo tratti più intensi. Nella figura 1, partendo dall'alto verso il basso, si vede: 1) uno schizzo fatto utilizzando le matite a secco; 2) lo stesso schizzo dopo essere stato disciolto con acqua 3) lo stesso soggetto disegnato con la matita dopo averne bagnato la punta.  

Per quanto concerne il disegno a secco rimando all'utilizzo delle matite colorate tradizionali: infatti le tecniche sono le stesse, in quanto questi strumenti sono in tutto simili alle normali matite, se non fosse che il legante di cui è fatta la mina è solubile in acqua. 

Si può cominciare un disegno con un tratto leggero di matita di grafite o con una matita colorata di un colore adatto al disegno che si sta facendo, ovvero che non si noti a lavoro ultimato.

Le fasi di disegno a matita e quelle di trattamento con l'acqua si possono alternare senza un ordine preciso: si può ad esempio cominciare con un lieve tratteggio per stabilire le aree cromatiche di tutto il lavoro e poi scioglierlo con un pennello bagnato, quindi rafforzare alcuni punti direttamente con la punta delle matite, o aspettare che il foglio asciughi per dare una seconda mano di colore da sciogliere poi nuovamente con acqua. Oppure si può completare un disegno a secco e trattarlo con acqua solo alla fine.

Le mescolanze si fanno direttamente sul foglio come con le matite colorate normali, ma poi con l'utilizzo di un semplice pennello si possono fondere i colori, ottenendo tinte più vivaci rispetto alle matite a secco. Il vantaggio rispetto agli acquarelli è proprio questo: non dover stendere i colori e creare miscugli sulla tavolozza, ma direttamente sulla carta. Inoltre servono anche meno pennelli in quanto si puliscono facilmente e lo stesso pennello può essere passato rapidamente da un colore a un altro.

Uno schizzo realizzato con le matite acquarellabili

Le matite acquarellabili sono validissime anche per realizzare schizzi veloci, in quanto consentono di riempire di colore ampie aree, tratteggiando velocemente e poi diffondendo il colore con qualche pennellata d'acqua. Inoltre sono facili da trasportare e non sporcano, e poi basta un po' d'acqua e un pennello per trasformare il tratteggio in stesura: similarmente si possono usare matite a secco e acquerelli, ma il vantaggio delle matite acquerellabili è di unire questi due strumenti in uno solo.

Il tratteggio può essere applicato sopra la stesura e lasciato visibile, oppure si possono acquarellare solo alcune parti del disegno, lasciandone a secco altre: si ottengono così effetti e trame di diverso tipo (ad esempio si può acquarellare il soggetto principale e lasciare a secco lo sfondo).

Un po' come per gli acquerelli bisogna imparare a controllare la quantità d'acqua nel pennello (è utile tenere della carta assorbente a portata di mano per tamponare eccessi di liquido): un pennello poco bagnato diffonderà poco il colore mantenendolo intenso, mentre un pennello intriso d'acqua lo diffonderà molto. Bisogna inoltre regolare l'intensità di tratteggio sul foglio: un'area completamente coperta di colore, anche se disciolta con molta acqua, rimarrà intensa; mentre un'area leggermente tratteggiata e poi trattata con molta acqua creerà una leggera velatura di colore.

In passato le ho utilizzate anche per disegnare sui muri, in quanto univano la precisione delle matite alla possibilità di diffondere il colore sulla superficie grezza dell'intonaco, evitando di lasciare aree bianche. 

Murale realizzato con le matite acquarellabili

Come per altri strumenti si possono affiancare altri mezzi (matite colorate, inchiostri, tempera, etc.)  e sperimentare tecniche diverse (tamponare il colore con spugne, stracci, bastoncini di cotone, etc.). 

Il fatto di essere uno strumento ibrido può piacere ad alcuni ed altri no: personalmente preferisco utilizzare le matite a secco oppure gli acquarelli, non utilizzo quasi mai le matite acquarellabili per realizzare disegni finiti, viceversa le trovo utilissime per realizzare schizzi e studi di un soggetto che voglio affrontare con altri mezzi (ad esempio le avevo usate per gli studi preliminari di "Natura morta con tulipani rossi").

Ad ogni modo, sono uno strumento versatile che vale la pena provare!

Natura morta realizzata con matite acquarellabili

Nel prossimo post mostrerò le fasi di realizzazione di un disegno con le matite acquarellabili. A presto! :-)

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