sabato 15 dicembre 2012

Impostare un disegno

Nei manuali di disegno vengono essenzialmente descritti due modi per impostare un disegno e crearne uno schizzo preliminare: disegnare le forme principali in cui inscrivere un oggetto oppure disegnarne i contorni, ricorrendo anche al "disegno cieco", ovvero disegnando tenendo gli occhi fissi sul soggetto da ritrarre anziché sul foglio.


Il primo metodo semplifica forme complesse riducendole a forme semplici come coni, cerchi, rettangoli, parallelepipedi, etc. Nel caso della figura umana si può anche fare uso di manichini di legno. E' un disegno per poligoni.
Il secondo metodo traccia il contorno, ovvero la sagoma di un oggetto, e può essere disegnata in due modi: non staccando mai la matita dal foglio e disegnando il contorno con linea continua, oppure per approssimazione delle curve con delle linee tangenti.

Quale metodo è migliore?

Ovviamente la risposta è molto personale e può variare anche a seconda del soggetto da disegnare. Io in genere trovo più facile sviluppare un buon disegno tracciandone la sagoma che non assemblare dei poligoni, anche quando si tratta di riprodurre qualcosa che è nella mia mente e non nella realtà o in fotografia.

Ad esempio, come ha avuto origine il disegno seguente?



Facciamo un passo indietro: per prima cosa ho immaginato una figura femminile seduta e ho provato a riprodurla sulla carta. L'ho fatto in tre modi diversi:


Da sinistra verso destra: 
1) disegno del contorno con linea continua;
2) disegno del contorno con segmenti tangenti;
3) disegno con uso di poligoni.

Nel secondo passaggio ho aggiunto dei dettagli:


Infine nel terzo passaggio ho riempito delle aree con con un pennarello nero:


La figura centrale mi sembrava più solida e ho deciso di svilupparla: l'ho ricalcata con una matita B2 e da qui ho poi ottenuto il disegno iniziale, modulando e fondendo i toni con l'aiuto di gomma e sfumino di cartone.

Sullo stesso argomento puoi leggere anche il post "La bellezza degli schizzi". 


Al prossimo post!

giovedì 22 novembre 2012

Inserire i "balloons" con Photofiltre

In questo post mostrerò come inserire le nuvolette o "balloon" in disegni o fotografie con il programma di fotoritocco Photofiltre: è molto semplice!

Per inserire la nuvoletta normale di dialogo utilizzo lo strumento selezione ellisse (o a volte anche la selezione rettangolo arrotondato) dai tools nella colonna a destra del programma, creo un ovale della grandezza che voglio e lo posiziono dove preferisco nella mia immagine, quindi cancello (con <canc>) e aggiungo l'appendice creando un triangolino con lo strumento selezione poligono, cancellando di nuovo per lasciare lo spazio bianco.


Per inserire la nuvoletta che esprime un pensiero si procede allo stesso modo, aggiungendo un'appendice con 2o più cerchietti sempre con la selezione ellisse.


Se lo sfondo è bianco o di colore chiaro e si vuole contornare il balloon, il procedimento è un po' più complicato perché il programma permette di usare lo strumento cornice dal menù filtro solo per le selezioni rettangolari. In questo caso io procedo così: creo una selezione ovale con lo strumento selezione ellissi (o anche rettangolo arrotondato), cancello per lasciare lo spazio bianco, quindi uso il tool riempimento e coloro di nero o di altro colore la selezione e poi uso dal menù selezione > contrai per contrarre la selezione di uno spessore desiderato (in questo esempio: 2 pxl). Infine cancello di nuovo per ottenere lo spazio bianco che rimarrà bordato di nero. Per aggiungere l'appendice cancello un pezzo del contorno nero (io ho usato la selezione rettangolare e ho cancellato uno spazio, ma si può usare anche lo strumento pennello caricato del colore di fondo) e la disegno con lo strumento linea dello stesso spessore del bordo (2 pxl). Il tutto è più semplice e veloce a farsi che a dirsi.


Per creare la nuvoletta che esprime un grido o parole dette in modo concitato, utilizzo lo strumento lazo o poligono. Per crearne il contorno, vale la stessa cosa detta sopra: si contrae la selezione, in questo caso creando contorni più marcati (7 pxl).


Nota: volendo si può salvare una selezione creata da noi col lazo o con la selezione poligono: una volta creata basterà andare sul menù selezione > salva forma. Con carica forma dallo stesso menù o dalla palette di strumenti sulla colonna a destra si può poi recuperare e riutilizzare. Il programma offre di default 2 balloon di forma rettangolare, ma io preferisco quelli di forma elissoidale e inoltre creandoli ex novo li posso personalizzare e adattare meglio a ciascuna immagine. 

Detto questo, non resta che aggiungere il testo alle nostre nuvolette: basta utilizzare lo strumento testo dalla palette in alto e scegliere stile, dimensione, colore, ombreggiatura e inclinazione della scritta. A questo punto la si sistema nel balloon (cliccandoci sopra finché è selezionata, si possono apportare eventuali modifiche). Il testo si può inserire anche in nuvolette disegnate a mano, come nell'esempio seguente. Ed ecco fatto il nostro fumetto!


Se questo argomento ti ha interessato puoi leggere anche questi vecchi post:



Al prossimo post!

lunedì 19 novembre 2012

Il dettaglio e l'insieme: un altro esempio

Ecco un altro esempio che mette a confronto l'approccio al disegno che parte da un dettaglio con quello che ha una prospettiva d'insieme. In questo caso si tratta di disegnare un volto: nel disegno di sinistra si stabiliscono le forme principali e si dettaglia man mano il disegno. Nel disegno di destra si parte da un dettaglio  - gli occhi - e man mano si aggiungono gli altri dettagli, completandoli singolarmente. Il primo metodo procede per "raffinamento", il secondo per "accostamento".


Si noti come anche lo sviluppo dei capelli in un caso sia visto come una massa unica, mentre nell'altro come un ammasso di fili: in un caso se ne disegna la sagoma e si tratteggiano le aree tonali, nell'altro si affiancano linee che si addensano nelle aree tonali più scure. Ed ecco lo schizzo dei due volti terminato e scansionato:


Al prossimo post! 


Il dettaglio e l'insieme

Nel riprodurre un soggetto ci si può approcciare essenzialmente in due modi diversi ed opposti: si può procedere dall'insieme al particolare, o dai dettagli all'insieme. Ciascuno si troverà a proprio agio con uno o con l'altro approccio e in questo post farò un esempio mettendo a confronto due schizzi che ritraggono lo stesso soggetto, ovvero il paesaggio di questa fotografia:


Nel disegnare partendo dal generale al particolare (disegno in alto), si privilegiano le sagome più grandi, si delineano solo le linee principali e si impugna la matita distante dalla punta, facendo gesti ampi e liberi.
Invece nel disegno di dettaglio (in basso), ci si concentra su un soggetto alla volta, delineando i dettagli più piccoli e tenendo la matita vicino alla punta per una presa di precisione.


Nell'applicare il colore si segue lo stesso criterio: se si procede guardando l'insieme, si stenderà il colore con ampi tratti, definendo le macroaree di colore. Se si procede partendo dal particolare, ci si concentrerà sui singoli soggetti, terminandone la colorazione uno alla volta prima di passare al successivo.


Nel disegno in alto si accennano subito la spiaggia, le ombre e il cielo. Nel disegno in basso ci si concentra sugli ombrelloni prima di passare al resto.


Nel disegno in alto si aggiungono man mano strati di colore e qualche dettaglio. Nel disegno in basso si completano una dopo l'altra singole aree del foglio.


Nell'ultimo passaggio, nel disegno in alto si intensificano le ombre, nel disegno in basso si riempie l'ultima area del cielo.



Per quanto semplici e realizzati in pochi minuti, i due schizzi finiti dovrebbero far cogliere cogliere le differenze nel risultato finale dei due diversi approcci: l'approccio che parte dal generale al particolare privilegia sagome e aree di colore, le singole parti risultano più armonizzate. L'approccio che parte dal particolare, è più metodico e richiede maggiore pazienza: occorre infatti più tempo per realizzare il disegno iniziale e non si vede l'effetto finale dell'accostamento dei colori  fin quando non si sono completate tutte le aree del foglio, il disegno è più preciso, i singoli pezzi prevalgono sul tutto, appaiono slegati tra loro, ma presi singolarmente sono più interessanti.

Nel disegno in alto, l'occhio vaga per  tutta l'area del disegno senza soffermarsi troppo a lungo su una parte sola. Nel disegno in basso, l'occhio si sofferma dapprima sugli ombrelloni in primo piano, poi si sponta su quelli in secondo piano per concentrarsi sulle nubi.


Ciascuno privilegia uno o l'altro metodo, inoltre si possono adottare uno o l'altro secondo necessità: se si vuole dare personalità a un singolo elemento conviene procedere dal particolare. Se si privilegia la composizione e l'atmosfera, conviene avere una visione d'insieme. 

Come per tutto, anche in questo caso conviene sperimentare per capire il metodo che più si adatta a noi.

Al prossimo post! 

lunedì 12 novembre 2012

Differenze tra mezzi

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.

Sapere le differenze principali tra i mezzi di disegno e pittura è senz'altro d'aiuto nello scegliere quelli più adatti al proprio stile. Qualche domanda e qualche risposta:


Che differenza c'è tra mezzi di pittura a secco e mezzi di pittura umidi?
I mezzi di pittura a secco, come pastelli e matite colorate, non permettono di mescolare i colori come i mezzi umidi (ad acqua, come acquerelli, tempere, acrilici, ma anche come i colori ad olio). Nel caso dei secondi si possono creare molteplici mescolanze sulla tavolozza, prima di applicare il colore sulla carta e a partire da pochi colori di base. Coi mezzi di pittura a secco invece i colori si mescolano direttamente sulla carta tramite stratificazioni e tratteggi. Per questo motivo, può essere preferibile acquistare un assortimento più vasto di colori, rispetto alle tecniche ad acqua.

Che differenza c'è tra matite pastello e matite colorate?
Le matite pastello contengono al loro interno un cilindro dello stesso materiale dei pastelli duri, quindi il colore è sfumabile sulla carta, ma meno rispetto a quello lasciato dai pastelli teneri e più adatto al disegno di dettagli. Le matite colorate hanno una mina di composizione diversa, in genere con una percentuale maggiore di leganti.

Che differenza c'è tra matite colorate a base di cera e a base di gesso?
Le matite colorate a base di cera sono semitrasparenti e non sono sfumabili, infatti il loro colore si diffonde difficilmente sulla carta. Per fondere i colori occorre stratificare o brunire i colori a disegno ultimato. Le matite a base di gesso sono più opache e reagiscono bene allo sfumato. 

Che differenza c'è tra matite acquerellabili, matite colorate e acquerelli?
Le matite acquerellabili si pongono a metà tra le matite colorate che sono un medium a secco e gli acquerelli che sono un mezzo di pittura ad acqua. Delle prime mantengono la possibilità di disegnare in modo lineare, dei secondi prendono la possibilità di trasformare i tratteggi in una stesura. I colori sono però meno intensi degli acquerelli.

Che differenza c'è tra acquerelli in godet e in tubetto?
Gli acquerelli in tubetto si conservano più a lungo, ma il vantaggio di aprire una confezione di acquerelli in godet sta nel fatto di avere subito davanti tutti i colori, mentre i tubetti bisogna spremerli su una tavolozza calcolando le giuste quantità di colore per evitare sprechi.

Che differenza c'è tra acquerelli e altri metodi di pittura?
Gli acquerelli rispetto ad acrilici, tempere e colori ad olio, non sono coprenti: per questo occorre partire applicando prima i colori chiari, riservando le zone bianche e procedere applicando i colori più scuri. Inoltre una volta asciutti, se viene applicata dell'acqua, i colori ad acquerello si sciolgono e si possono rimuovere in parte o attenuare, mentre con gli altri mezzi una successiva applicazione di colore (anche più chiaro) copre la stesura precedente, rendendo più facile rimediare ad eventuali errori.

Che differenza c'è tra inchiostri colorati e acquerelli?
Gli inchiostri sono più fluidi e sono adatti all'uso della penna. Se diluiti con acqua si possono applicare anche col pennello in modo simile agli acquerelli, con la differenza che se l'inchiostro è insolubile in acqua, i colori sono indelebili e successive stesure e applicazioni d'acqua non sciolgono il colore asciutto sottostante. Sono però disponibili in un assortimento di colori molto più limitato degli acquerelli.

Che differenza c'è tra matita di grafite e matita carboncino?
Le matite di grafite, per quanto aventi mine morbide e quindi scure, mantengono un colore argenteo che riflette la luce. Il carboncino è invece opaco, non riflette la luce e lascia segni di un nero intenso, anziché grigio molto scuro come la grafite.

Che differenza c'è tra acrilici e tempere?
Entrambi hanno tempi di asciugatura rapidi, ma gli acrilici offrono colori più intensi e brillanti, inoltre sono più resistenti: la pittura non si screpola e una volta asciutta risulta impermeabile all'acqua. 

Che differenza c'è tra colori acrilici e colori ad olio?
I colori acrilici si diluiscono con acqua e non con olio di lino, e i pennelli si ripuliscono con acqua e sapone, non con essenza di trementina. Inoltre gli acrilici hanno tempi di asciugatura drasticamente inferiori rispetto ai colori ad olio, il che può essere un vantaggio, ma anche uno svantaggio perché bisogna lavorare velocemente. 

mercoledì 31 ottobre 2012

Disegnare il fumetto: materiale indispensabile

Da buona amante dei fumetti, mi piace molto disegnare con lo stile tipico dei comics, con figure ben delineate dalla china, e talvolta anche creare qualche vignetta. Ma qual è il materiale indispensabile per creare i propri fumetti casalinghi?

Il disegno di un fumetto si divide in 2 o 3 fasi:
  1. Matite: nella prima fase si fanno studi e schizzi preparatori per arrivare al disegno pulito finale a matita. Servono quindi: matite B (B2 indispensabile, utili anche la B o la HB per i dettagli e la B3 e B4 eventualmente per definire le aree più scure); fogli da disegno e blocco per gli schizzi; gomma di plastica, taglierina per fare la punta alle matite, raschietto o carta vetrata per smussare la mina e pulire la gomma. Per gli schizzi possono risultare utili anche degli sfumini di cartone o dei pezzi di polistirolo come nella foto per sfumare la matita e rendere meglio i valori tonali e una cartellina di plastica trasparente su cui sono state disegnate delle griglie di riferimento per facilitare la copiatura di fotografie o altri disegni. 

Io ho usato una cartellina di plastica trasparente abbastanza rigida e con un marker nero indelebile ho disegnato da un lato una griglia con riquadri di 5x5 cm, mentre dall'altro lato ho tirato solo due linee ortogonali. A seconda dei disegni, trovo più semplice avere il mirino o la griglia come riferimenti.


Per ottenere dei disegni puliti è poi utile anche un tavolo luminoso. Ottenuto il disegno finito a matita si è pronti per passare alla seconda fase.
  1. Inchiostrazione: in questa fase occorrono china, pennino e pennello. Per diluire l'inchiostro serviranno anche un barattolo per l'acqua e il suo coperchio per mischiare acqua e china. A questi strumenti di base si possono aggiungere penne tecniche di vario spessore, colori bianco e nero in tempera o acrilico, batuffoli di cotone, spugnette e spazzolino per schizzare il colore oppure strisciarlo, sfumarlo o tamponarlo sulla carta per ottenere molteplici effetti. L'acrilico bianco, essendo coprente, serve per correggere eventuali errori o per creare punti di luce pura (ad esempio lo scintillio negli occhi come nei manga giapponesi).

Una volta inchiostrato il nostro disegno o le nostre vignette, il lavoro potrebbe finire qui e decidere di lasciarlo in bianco e nero come molti fumetti. Se invece volete un fumetto a colori o realizzare una copertina, occorrerà procedere con la terza fase.
  1. Colorazione: prima di Photoshop, il metodo classico per colorare il fumetto era la tempera o l'acquerello. Per i manga invece si utilizzano anche i marker. In quest'ultima fase l'occorrente indispensabile è: un set di 12-24 colori in acquerello o tempera, barattoli con acqua per pulire i pennelli e tavolozza dove stendere e miscelare il colore. Possono essere utili anche le matite colorate per dare movimento e trama con tratti lineari sopra la stesura o usate in modo complementare ad essa. Se preferite lo stile nipponico o non avete una buona mano coi pennelli, potete optare per i pennarelli.

Ora il materiale essenziale per creare un fumetto c'è tutto, manca solo una buona sceneggiatura! Buon divertimento! :)

martedì 4 settembre 2012

Metodi per inchiostrare

In questo post voglio parlare della china e mostrarvi alcuni disegni per rendere l'idea di come il suo utilizzo con tecniche o mezzi diversi, sia determinante nell'effetto finale e in ciò che il disegno comunica: anche se il soggetto è il medesimo, cambierà molto il risultato finale e il suo impatto sull'osservatore a seconda di come avete deciso di inchiostrarlo.
Lungi dall'essere esaustiva, voglio solo mostrare qualche esempio per suggerire come sia divertente sperimentare mezzi e tecniche diverse a seconda dello stile personale o del soggetto che andiamo a raffigurare.

China con pennino: vengono esaltati le forme e i contorni. Il pennino fine è perfetto per il disegno decorativo e il lavoro di dettaglio. Non è adatto a ricoprire ampie superfici con l'inchiostro ed è difficile ottenere neri puri, se non in piccole zone. Si possono utilizzare pennini di diversa forma e dimensione anche nello stesso disegno: pennini quadrati e grossi daranno all'intero disegno, o a parti di esso, un effetto più grezzo e vigoroso, un pennino fine darà un effetto più curato e dettagliato.


  • Applicazione con tratteggio: energico, comunicativo e vigoroso, il tratteggio definisce le aree tonali per mezzo di linee incrociate o parallele, che possono essere variate nella pressione, nella direzione, nella distanza tra loro e nella lunghezza dei singoli tratti per dare origine a diversi tipi di trame; varando la loro densità  si definiscono le ombreggiature, mentre si può suggerire il movimento con la loro direzione. Possono essere applicate in modo metodico, regolare e controllato per ottenere un lavoro pulito e preciso, oppure in modo più spontaneo e dinamico per comunicare energia, movimento e dare interesse al soggetto. Come varianti delle linee rette si possono utilizzare linee a zigzag, ondine, cerchietti, ghirigori, etc.
Pennino fine e tratteggio

  • Applicazione con puntinismo: richiede molta pazienza, può essere applicato con pennini di diversa dimensione anche nello stesso disegno per ottenere trame e ombreggiature differenti. Aumentando la densità dei puntini si scuriscono gradatamente le ombre, anche a riprese successive, ma ottenere un nero puro è lungo e faticoso, specialmente se il pennino è a punta fine. L'effetto finale è armonioso e pulito. Se sviluppata con maestria e pazienza, questa tecnica può dare vita ad illustrazioni molto realistiche, come nelle illustrazioni naturalistiche (avete presente quei disegni della botanica o delle specie animali che trovate nei dizionari?). Una variante più casuale e disordinata può essere data dallo spruzzo, applicato con uno spruzzino o passando il dito sulle setole di uno spazzolino per schizzare d'inchiostro l'area interessata (in questi casi è utile mascherare le parti del foglio che si vogliono lasciare bianche). 
Puntinismo con pennini di
diversa forma e grandezza

China con pennello fine: a metà tra pennino e pennello, il pennello a punta finissima (numero "0") è uno strumento davvero versatile. E' preciso quasi quanto il pennino, ma scorre con più disinvoltura avanti e indietro sul foglio (anche se leggermente ruvido) e offre una possibilità di modulare lo spessore del tratto e l'intensità del nero che il pennino non dà. Può essere utilizzato per delineare contorni, tratteggiare, punteggiare e - se intinto nell'acqua - per diluire il colore e creare piccole sfumature di dettaglio.

Inchiostrazione con pennello fine
 punta "0"


China non diluita con pennelli medi e grandi: adatti ad uno stile espressivo e non curante dei dettagli, i pennelli di medie e grandi dimensioni applicano la china sul foglio con tratti grossi e vigorosi, e, delineando aree di nero puro, creano una forte bicromia che contribuisce a rendere un'atmosfera più pesante e drammatica.

China con pennelli medi e grandi
a punta tonda


China diluita con acqua con pennelli di diverse dimensioni: diluita con l'acqua, la china si può usare anche per la stesura dei toni, donando intensità, profondità e tridimensionalità a un disegno. La sua applicazione è simile a quella dell'acquerello (dai toni più chiari a quelli più scuri con successive velature), ma con la differenza che la china una volta asciutta sul foglio, risulta indelebile alle successive stesure di inchiostro diluito.

China applicata a stesura


Tecnica mista: tratto e stesura, pennelli e pennini: data la varietà di mezzi e tecniche per inchiostrare, può essere utile e interessante combinarli tra loro come meglio ci ispira: tratteggio a pennino e stesura a pennello per le ombreggiature; contorni e trame a pennello fine e sfondo a stesura con pennello grande; spruzzo e macchie casuali delineate successivamente dal pennino, e così via. Dipende dall'effetto che si vuole ottenere e  dallo stile che ci è più congeniale.

China a tratto e stesura insieme


Come in tutte le cose, è bene sperimentare per proprio conto! Buon disegno a china! :-)

sabato 7 aprile 2012

Disegnare da fotografie

Disegnare utilizzando le fotografie presenta dei vantaggi rispetto a disegnare dal vero, in quanto ogni scatto congela un istante (ad esempio i colori di un tramonto) o un movimento (ad esempio il gesto di una farfalla che batte le ali o l'increspatura dell'acqua). E consente di realizzare disegni più credibili che non disegnando a memoria, in quanto  il nostro cervello non può memorizzare tutte le dettagliate informazioni di una fotografia.

Un metodo utile per conservare le proporzioni dell'immagine fotografica è quello della griglia, che si può disegnare direttamente sopra la fotografia, oppure su un foglio di carta lucida da sovrapporre alla foto. Lo stesso numero di quadrati va riportato sul foglio da disegno e queste linee guida rendono più semplice riprodurre il soggetto.


Io però preferisco utilizzare un semplice mirino per individuare il punto centrale della fotografia e dividerla in sole 4 parti. Anche in questo caso si possono disegnare le due linee ortogonali direttamente sulla foto, oppure su un foglio di carta lucida che presenta il vantaggio di poterlo utilizzare sopra qualunque fotografia.


Un'operazione utile per semplificare ed individuare i valori tonali è quella di rendere una fotografia a colori in bianco e nero, con un programma di fotoritocco o con una fotocopiatrice.


Ogni soggetto può essere inoltre visto come un'insieme di poligoni o come un'insieme di zone scure e zone chiare con una loro forma. E' poi cosa utilissima disegnare la sagoma dell'intero soggetto: una sagoma ben disegnata, sebbene sintetica di informazioni darà subito l'idea di che cosa si tratta (una sagoma di un gatto è ben distinguibile da quella di un cane o di un altro animale, presenta ovvero delle sue precise peculiarità).


Una volta studiato e riprodotto il soggetto sul foglio da disegno, non rimane che scegliere come colorarlo, utilizzando mezzi a secco come le matite o mezzi da pittura come l'acquarello. In ogni caso: buon lavoro e al prossimo post! 

Linee e Toni

Nell'affrontare un qualsiasi soggetto da dipingere, occorre individuare due cose: le forme principali, e quindi i contorni e le linee che le compongono, e le aree tonali, ossia le zone di luce ed ombra, collocandole in una scala tonale che va dal colore più chiaro a quello più scuro, passando per i toni intermedi: in una scala di grigi, dal bianco al nero.

Affrontare il soggetto come un insieme di masse tonali consente di vederlo nel suo complesso, semplificando il lavoro. Nell'immagine seguente, ho effettuato uno schizzo basandomi su una fotografia del libro "Le più belle spiagge del mondo" col metodo detto "grisaille": ovvero, prima di applicare il colore, ho disegnato il soggetto con la matita nera, individuando la scala tonale.


Nella Fig. 1, il soggetto disegnato con la tecnica detta "grisaille", utilizzando la matita nera ed effettuando linee e tratteggi. Nella Fig. 2 sono state evidenziate le aree tonali. Nella Fig. 3 è stato aggiunto il colore.

Il lavoro lineare è indicato con gli strumenti a punta, come le matite o le penne, mentre il lavoro tonale si sviluppa più facilmente con i pennelli. Tuttavia anche con le matite di grafite o le matite colorate si può sviluppare un approccio pittorico, concentrandosi sulle zone di colore e sui toni, più che sulle linee. Naturalmente disegno lineare e disegno tonale si possono combinare insieme nello stesso disegno, sfruttando la natura delle matite (lavoro di linea + diffusione del pigmento tramite sfumatura), oppure associando al tratto delle penne, la stesura di colore coi pennelli.


Nella figura qui sopra, si è effettuato prima un disegno lineare con penne e china e successivamente si è steso l'acquarello. Per far integrare meglio le due tecniche, può essere opportuno sviluppare contemporaneamente e non in successione il lavoro di linea col pennino e quello di tono e colore col pennello. 

Un disegno che privilegia le linee sarà più sintetico, mentre per ottenere un dipinto più realistico bisogna sviluppare accuratamente i toni. Le linee e i tratteggi sono ideali per schizzi e lavori spontanei e consentono un approccio personale e fantasioso al soggetto, mentre i toni regalano profondità e struttura. I diversi livelli con cui si possono combinare linee e toni offrono diverse opzioni per rappresentare un medesimo soggetto: sperimentando approcci diversi si troverà la tecnica più vicina al proprio stile.

Pinzatrice. Matita su carta.


Al prossimo post! :-)

venerdì 30 marzo 2012

Inchiostro

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.

L'inchiostro è un mezzo suggestivo e versatile che può essere utilizzato sia per il disegno lineare, utilizzando il pennino, sia per la stesura a pennello. Adattissimo alla riproduzione a stampa, ideale per la creazione di disegni sintetici, decorativi, di dettaglio, per il fumetto e l'illustrazione, per lavori di dimensioni ridotte. I disegni a inchiostro sono intensi, puliti e resistono nel tempo.


Disegnare a penna è anche economico e richiede l'utilizzo di pochi materiali: inchiostro di china, nero o di altri colori (come blu o seppia), una penna con uno o più pennini (a punta fine e a punta media o larga), carta abbastanza spessa e soprattutto liscia per consentire al pennino di scorrere bene in tutte le direzioni. Questi i semplici materiali di base a cui possiamo aggiungere: uno o più pennelli, inchiostri di diversi colori, inchiostri idrosolubili, Rapidograph, stilografiche, penne a sfera, marcatori, una lama, della carta vetrata e un bianchetto o dell'acrilico bianco.

Con gli inchiostri colorati (non è facilissimo trovare in commercio una grande varietà di tinte, ma si possono creare dei miscugli) si possono creare dipinti in modo similare all'acquarello, diluendo gli inchiostri con acqua e applicandoli col pennello. Oppure si possono sovrapporre i colori con l'uso del tratteggio e dei ghirigori, come per le matite colorate o i pennarelli. Gli inchiostri idrosolubili consentono di realizzare disegni di contorno e poi sciogliere le linee con acqua e pennello, in modo simile all'utilizzo delle matite colorate acquerellabili. La china invece, che non viene sciolta dall'acqua una volta asciutta, può essere diluita con acqua per ottenere tonalità diverse da applicare sul foglio col pennello. 
Le penne stilografiche offrono il vantaggio di essere più facilmente trasportabili, più pulite e hanno un flusso di inchiostro continuo: sono quindi più adatte a realizzare schizzi. 
Allo scopo sono validissime anche le comuni penne a sfera, che consentono di sviluppare diversi tipi di tratti e di regolare l'intensità del colore, variando la pressione: sono perfette per acquisire sicurezza nel disegno, in quanto sono pratiche come le matite, ma sono indelebili e obbligano a ridelineare di continuo, senza cancellare. Io le trovo ideali, oltre che per disegnare e fare schizzi, anche per ripassare un disegno a matita senza perderne dettagli e sfumature: più del pennino e della penna tecnica, trovo che la penna a sfera resti fedele allo stile originale della matita, ma rendendo il disegno più vivace, pulito e incancellabile.

disegno a biro

I rapidografi o penne tecniche, infine, che generalmente sono usati nel disegno tecnico, hanno punte di diverse dimensioni e offrono un tratto uniforme, ma non molto espressivo. Io li utilizzo per delineare un disegno in modo pulito e nitido, prima di scansionarlo e colorarlo al computer.
I marcatori o pennarelli offrono, come le penne tecniche, un tratto uniforme e, se a punta grossa, sono utili per riempire spazi più grandi. Alcuni hanno due tipi di punta - fine e grossa - una in ciascuna delle due estremità, mentre altri hanno un'unica punta, come quella dei comuni evidenziatori, ma che può essere utilizzata di punta o di spigolo, variando così la larghezza del tratto.

Il disegno a penna non consente errori o quasi: infatti per effettuare una correzione si può raschiare via l'inchiostro con una lama o la carta vetrata, ma questo rovina la carta. In alternativa si può correggere con un bianchetto o dell'acrilico bianco, ma un po' si noterà lo stesso.

I toni, nel disegno a penna, si ottengono attraverso il tratteggio o con la creazione di trame: tratteggio parallelo e incrociato, ghirigori, ondine, spirali, cunei, puntini, etc. come nella foto qui sotto:


Il disegno a penna per la natura propria del mezzo deve ricorrere a convenzioni per rappresentare un soggetto: contorni, tratteggi, trame di superficie, non esistono nella realtà, ma è con questi tratti che si riesce a suggerire e a sintetizzare una grande varietà di soggetti e sono questi segni sintetici a contribuire al fascino del mezzo e alla sua particolarità. E per questo è lo strumento più adatto al disegno decorativo e a quello di dettaglio.

disegno a china e pennino

Se invece si applica l'inchiostro col pennello, la tecnica e l'effetto è piuttosto simile all'acquarello (col quale si può combinare): diluendo l'inchiostro con acqua, meglio se distillata, si ottiene tutta una serie di tonalità con cui realizzare un dipinto monocromo (salvo non si utilizzino inchiostri di più colori insieme), intenso e realistico. Il disegno a penna e la stesura a pennello si possono anche combinare, ottenendo i vantaggi di entrambe le tecniche: i dettagli, le trame e l'incisività delle linee e la velocità nel realizzare i toni della stesura a pennello. 

tratto e stesura

L'inchiostro è un mezzo sicuramente divertente da usare e consente di sviluppare facilmente un proprio stile personale: dai disegni essenziali, che fanno uso di pochi segni lasciando molto spazio bianco, a quelli fitti di linee incrociate e di toni sviluppati pazientemente; dai disegni naturalistici a quelli di architettura, dal fumetto alla caricatura, dallo schizzo all'illustrazione, è adatto per tantissimi usi. 

Buon disegno e al prossimo post! :-)

giovedì 29 marzo 2012

Studi di nature morte

Qualche studio di semplici nature morte con le matite colorate...

frutta e verdura

piante e fiori

Al prossimo post! 


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