In questo post vado a confrontare 8 marche di matite colorate messe alla prova sullo stesso identico soggetto: una caraffa con fiori.
Le marche a confronto sono diverse tipologie delle inglesi Derwent, le tedesche Faber-Castell, le svizzere Caran d'Ache, le ex-tedesche ora italiane Lyra (Fila). Si tratta di matite colorate tradizionali a secco, non acquerellabili, a base cerosa, oleosa o lievemente gessosa (escludendo le versioni di matite pastello a base prettamente gessosa).
Le varie versioni partono dallo stesso disegno di base riprodotto col tavolo luminoso e poi colorato con la stessa tecnica in diverse varianti cromatiche.
1. DERWENT COLOURSOFT
Sono matite a fusto tondo e liscio, con una mina di diametro medio (4 mm) a base leggermente gessosa. La consistenza è vellutata e l'assortimento propone colori vivaci e intensi (adattissimi per soggetti floreali).
Al contrario delle matite pastello a base di gesso, le Coloursoft non si possono sfumare con le dita, in compenso non sono polverose e si stratificano bene, dato che sono meno coprenti e lasciano intravedere i colori scuri sottostanti a quelli più chiari,
L'applicazione su carta ruvida lascia piccoli spazi bianchi che si riducono senza sparire completamente con strati successivi di colore o col ricorso alla matita bianca (la quale crea una finitura opaca che non riflette la luce, una sorta di "effetto talco") oppure con una apposita matita incolore per sfumare (come la matita "Blender" della stessa casa produttrice).
Sono matite particolari, che coniugano il finish dei pastelli con la precisione e la pulizia delle matite a base cerosa o oleosa a mina più dura.
2. LYRA REMBRANDT POLYCOLOR
Sono matite a fusto tondo in legno naturale laccato, la mina è fine (3.5 mm), a base oleosa, abbastanza dura da essere adatta ai dettagli. Alcune tonalità di colore sono molto intense, mentre altre appaiono meno ricche di pigmenti e sono più adatte per brunire i colori più ricchi.
Su carta ruvida la coprenza è buona, ma non perfetta: piccolissimi spazi bianchi rimangono anche sovrapponendo più strati,
Il finish è lucido, i colori si stratificano ottimamente, la matita bianca fonde i colori senza essere eccessivamente coprente o pastosa.
Sono matite versatili, non necessitano di fissativo e offrono un buon rapporto qualità prezzo.
3. FABER-CASTELL POLYCHROMOS
Matite a fusto tondo laccato, con mina medio-fine (3.8 mm), a base oleosa, similari alle Rembrandt Polycolor, con consistenza leggermente più vellutata.
I colori sono tutti egualmente intensi e si sovrappongono alla perfezione.
La coprenza è buona anche su carta ruvida, tuttavia per coprire del tutto la grana della carta è consigliabile la fusione dei colori con la matita bianca o lucidando il disegno con l'aiuto di un fazzoletto di carta (il colore si diffonde leggermente strofinandolo, il che garantisce una resa più uniforme).
Si tratta di matite assolutamente versatili, piacevoli da usare, abbastanza agevoli anche per i dettagli. Ottimo rapporto qualità-prezzo. Unico neo: nei set da 12, 24 o 36 mancano totalmente i beige color carne, ma si trovano venduti singolarmente.
4. PRISMACOLOR PREMIER
Matite a fusto tondo laccato, mina media (4 mm) a base cerosa e tenera. I colori sono davvero molto intensi e ricchi, ma essendo la mina morbida, si rende quasi indispensabile l'uso della matita bianca per diffonderli e coprire la grana della carta, che se ruvida rimane evidente.
La consistenza è grassa e il finish con la matita bianca appare burroso alla vista e al tatto. Il colore è spesso e relativamente coprente, ma si presta a qualche stratificazione.
La punta si consuma rapidamente e va temperata spesso.
Ottimo rapporto qualità-prezzo e set ben bilanciati nell'assortimento dei colori. Esiste anche un set da 24 tonalità pensate per la ritrattistica.
5. DERWENT STUDIO
Matite a fusto esagonale e con mina fine (3.5 mm), dura e cerosa: queste matite sono pensate appositamente per i lavori di dettaglio. Il fusto esagonale ne consente una presa migliore e la mina è sottile e dura, perfetta per stratificare, tratteggiare e per il disegno lineare.
I colori non sono particolarmente intensi, ma le tonalità si possono costruire ed intensificare con il tratteggio incrociato e progressive stratificazioni. La consistenza traslucida lascia emergere i colori sottostanti, offrendo una fusione ottica del colore.
La matita bianca fonde i colori, ma tra tutti i tipi di matite qui analizzate, le Studio sono quelle che ne necessitano meno, in quanto la mina dura appiattisce la grana della carta di per sè, inoltre i colori si mescolano meglio per stratificazione e tratteggio, piuttosto che per fusione vera e propria.
Le matite sono pulite e precise, non richiedono fissativo. Come tutte la matite della Derwent, non sono propriamente economiche.
6. DERWENT DRAWING
Matite a fusto tondo laccato con mina grossa (5 mm) e cremosa. Tra le matite analizzate, queste sono quelle più adatte ad un approccio pittorico, ricordando anche in parte la consistenza dei pastelli ad olio.
Essendo coprenti, non sono adatte per i dettagli e la stratificazione, ma sono molto espressive e corpose. La mina cremosa lascia spazi bianchi alle prime applicazioni, ma successivamente tende a coprire la carta con uno strato spesso e pastoso di colore.
La matita bianca fonde bene gli altri colori e al contempo li attenua creando uno strato denso e burroso sulla superficie.
Sono matite decisamente particolari e interessanti da usare. L'assortimento di colori si limita a 24 tonalità neutre, adatte a disegni naturalistici e ritratti.
Per chi cerca un set di matite con una consistenza simile e colori più brillanti, consiglierei di orientarsi sulle Prismacolor.
7. DERWENT ARTIST
Matite a fusto tondo laccato, con mina media (4 mm), dura e cerosa. Sono la linea classica della Derwent e sono la versione a mina più grande delle Studio. Questa caratteristica le rende più adatte a disegni di maggiori dimensioni e fa sì che la pressione esercitata sulla grana della carta sia leggermente inferiore (evitando di appiattirla troppo presto, rovinandola).
8. CARAN D'ACHE PABLO
Matite a fusto esagonale con mina medio-fine (3.8 mm) a base oleosa e consistenza morbida.
Su carta ruvida, la mina tenera rilascia un colore intenso ma che si frammenta lasciando spazi bianchi che persistono anche calcando e sovrapponendo altri strati. L'uso di una matita bianca per fondere e diffondere i colori permette di renderli omogenei e apprezzarne la vivacità.
I colori si stratificano e sovrappongono molto bene tra loro,
Sono similari alle Polychromos della Faber-Castell, ma con un peggior rapporto qualità prezzo. Più pregevole la linea acquerellabile Prismalo, a mio avviso, rispetto alla Pablo.
La preferenza di una marca rispetto ad un'altra resta una scelta personale su cui influiscono la tecnica usata, la piacevolezza nell'utilizzo, il tipo di soggetti scelti, etc.
Attualmente considero le Faber-Castell le più versatili, con colori ricchi e adatte ad ogni tipo di soggetto, ma apprezzo molto anche le Prismacolor e le Lyra, mentre le Drawing le trovo interessantissime per i paesaggi.
E voi quali preferite? Sperimentate!
Al prossimo post =)