Una paura ancestrale.
Un particolare quanto sgradito ospite.
Una storia toccante di accettazione del brutto e del diverso.
"Vi voglio raccontare la storia di Guendalino.
Guendalino si era trasferito qui alcuni mesi fa, in via Parete, angolo via Termosifone; all'apparenza sembrava il tipico ragno d'appartamento, una vita passata penzoloni a testa in giù prendendo quello che viene, alla giornata. Sopravvisse all'ultimo raid della zona col fare furbetto che nei casi di pericolo lo ha sempre contraddistinto: scappando dietro il calorifero. Non chiamiamolo fifone, no, diciamo piuttosto che Guendalino teneva parecchio alla sua privacy. Non era uno di quei ragni palestrati e lampadati a cui piace farsi notare, che avanzano spavaldi molleggiandosi su e giù per il pavimento di marmo bianco; né era suo uso partecipare ai rave notturni, con sfrenati salti nel vuoto giù dal soffitto appesi ad un filo e perlustrazioni murali per accapparrarsi territori di caccia più grossi. No, non Guendalino. Lui era contento del suo angolo. Di quel piccolo pertugio di mondo che si era creato. Guendalino era un ragno per bene. Passava le sue giornate quieto a rosolarsi, godendo della vicinanza del calorifero e ad osservare il mondo dai suoi otto occhi meditando sull'ottuplice sentiero buddhista: sì, era anche deciso a diventare vegetariano, perché in quel piccolo angolo viveva più che altro d'aria fritta... Ma si era ormai distaccato dai bisogni terreni. No, Guendalino non era davvero come tutti gli altri. Piuttosto era un esempio di virtù per tutti gli altri. Guendalino era il più bravo ragno del mondo. Perciò vorrei lanciare un appello: Guendalino, torna! Da quando la caduta di un pesante asciugamano vicino alla tua casa ti ha spaventato a tal punto da farti decidere di traslocare su otto piedi per non tornare più, la tua assenza ha lasciato un vuoto incolmabile in un pugno di tele vuote. Ti vogliamo bene. E a voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case*, sappiate che forse Guendalino è tra voi..."
Sfortunatamente Guendalino non ha mai più fatto ritorno alla sua vecchia casa. Da allora molti altri opilioni hanno cercato di prendere il suo posto, ma lui era insostituibile e nessuno è mai più stato come lui...
* Cit. alla poesia di Primo Levi "Se questo è un uomo".