martedì 8 novembre 2011

Pennarelli

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.

Non saranno certo un mezzo tradizionale della pittura, anzi credo siano strumenti piuttosto recenti e che appartengano più al linguaggio della grafica pubblicitaria o allo stile dei manga, ma i pennarelli li usiamo fin dai banchi di scuola: sono familiari a tutti e possono essere un modo diverso dal pennello e dalla matita per fissare un'idea sul foglio, all'insegna del colore.


Per cominciare a disegnare non servirà altro che un buon assortimento di pennarelli, che dovrà essere  piuttosto ampio (36-48 colori), in quanto le sovrapposizioni di colore sono possibili, ma non si possono ottenere delle vere e proprie mescolanze come nella pittura, né delle fusioni come nel disegno a matite colorate. I pennarelli si possono utilizzare sui comuni fogli da disegno (io preferisco se la carta è leggermente ruvida), ma si possono utilizzare anche su carta lucida. 

La più nota marca di marker credo sia la Pantone, che offre una gamma vastissima di colori e una qualità professionale: ovviamente salvo non li usiate per lavoro o non siano un mezzo che amate particolarmente, vi potete accontentare di sperimentare con dei normali e più economici pennarelli per la scuola o l'ufficio.

Alcuni pennarelli possiedono una doppia o una tripla punta: una fine e una grossa, oppure una rotonda piccola e una piatta (simile a quella degli evidenziatori) che può dare origine a una varietà di tratti utilizzandola di spigolo o di punta.  
Per conservarli a lungo bisogna evitare di lasciarli all'aria, quindi chiudere sempre bene il tappo, e non premere troppo la punta sul foglio, specie se è fine, perché rischierà di piegarsi o di rientrare nel cilindro di plastica che la contiene.

Come si colora a pennarello? Lo spazio bianco del foglio si può riempire in diversi modi: con tratti paralleli, con linee continue a zigzag, col tratteggio, col puntinismo o sovrapponendo due colori.
Le digradazioni si realizzano affiancando colori affini (ad esempio arancione-rosso) con tratti paralleli, dal più chiaro al più scuro; oppure intensificando le linee nel tratteggio o i punti nel puntinismo. Anche passare lo stesso colore sopra uno strato precedente lo rafforza. 
Data la vivacità dei colori dei pennarelli sul bianco del foglio, si possono realizzare anche dei bei contrasti. 


Quando si utilizzano i pennarelli si devono tenere in conto due cose: 1) non si possono fare correzioni, salvo non si utilizzi del bianchetto o della gouache o tempera bianca, ma il segno della correzione un po' si noterà 2) è tipico di questo mezzo lasciare degli stacchi di colore, quindi è bene o attenuarli applicando brevi tratti orizzontali affiancati, oppure accentuarli per comunicare dinamismo e movimento.

Si possono anche realizzare disegni con un solo colore, oppure utilizzare i pennarelli per realizzare schizzi veloci. Nello schizzo qui sotto,  ho usato un pennarello nero a punta grossa per cogliere la torsione di questa ragazza cibernetica in azione, il risultato è piuttosto grezzo, ma rende l'idea:


Le mescolanze di colore, come dicevo si possono creare in molteplici modi: il puntinismo consente di affiancare punti di colori diversi e di rendere così i toni e le ombreggiature. La fusione dei colori avviene a livello della percezione visiva e non sulla carta. Occorrono molto tempo e molta pazienza per riempire lo spazio bianco ed ottenere effetti pregevoli. Il disegno qui sotto, anche se i punti non sono molto fitti, mi ha richiesto comunque molto tempo per realizzarlo.


Un approccio simile, ma più veloce e secondo me anche più interessante, è la colorazione con dei ghirigori: nel disegno che segue ho utilizzato dei pennarelli a punta fine, mischiando diversi colori con la sovrapposizione di ghirigori e in misura minore di tratteggi (sulla camicia e sulla gonna):


Un approccio più classico è la colorazione per mezzo di tratti orizzontali affiancati: nel disegno qui sotto, al contrario dei due precedenti, non c'è spazio per il bianco del foglio, che viene completamente coperto creando aree compatte di colore:


Ovviamente è questioni di gusti, io vi ho dato solo qualche suggerimento per utilizzare questi strumenti! 
I pennarelli si possono utilizzare anche insieme ad altre tecniche: bisogna sperimentare e vedere cosa si addice di più al proprio gusto e stile personali. Nell'ultimo disegno che propongo, ad esempio, ho utilizzato pennarelli, matite colorate e penne tecniche. 


Finisco qui: al prossimo post! =)

lunedì 7 novembre 2011

Matite acquarellabili

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A metà tra le matite colorate e gli acquerelli si collocano le matite acquarellabili, strumenti versatili che, pur non avendo la vivacità degli acquerelli, consentono di unire il tratto alla stesura, trasformando un disegno in un dipinto semplicemente con l'aggiunta di acqua. 


Per disegnare/dipingere con le matite acquarellabili servono un set di matite di questo tipo (contraddistinte in genere da quelle normali da un pennello o una goccia disegnata su un lato del rivestimento in legno), una gomma pane, un temperino o un taglierino, uno o più pennelli e un contenitore per l'acqua. La carta non deve essere troppo leggera, dato che verrà trattata con acqua e, come nel caso della pittura ad acquerello, è preferibile stirarla (bagnandola e fermandola con del nastro gommato, infine lasciando che asciughi prima di utilizzarla).

Figura 1.
Le matite acquarellabili consentono vari modi di utilizzo: si possono utilizzare a secco come le matite tradizionali; si possono trattare con acqua e pennello dopo aver colorato o tratteggiato un disegno; oppure si può bagnarne la punta, disegnando in questo modo tratti più intensi. Nella figura 1, partendo dall'alto verso il basso, si vede: 1) uno schizzo fatto utilizzando le matite a secco; 2) lo stesso schizzo dopo essere stato disciolto con acqua 3) lo stesso soggetto disegnato con la matita dopo averne bagnato la punta.  

Per quanto concerne il disegno a secco rimando all'utilizzo delle matite colorate tradizionali: infatti le tecniche sono le stesse, in quanto questi strumenti sono in tutto simili alle normali matite, se non fosse che il legante di cui è fatta la mina è solubile in acqua. 

Si può cominciare un disegno con un tratto leggero di matita di grafite o con una matita colorata di un colore adatto al disegno che si sta facendo, ovvero che non si noti a lavoro ultimato.

Le fasi di disegno a matita e quelle di trattamento con l'acqua si possono alternare senza un ordine preciso: si può ad esempio cominciare con un lieve tratteggio per stabilire le aree cromatiche di tutto il lavoro e poi scioglierlo con un pennello bagnato, quindi rafforzare alcuni punti direttamente con la punta delle matite, o aspettare che il foglio asciughi per dare una seconda mano di colore da sciogliere poi nuovamente con acqua. Oppure si può completare un disegno a secco e trattarlo con acqua solo alla fine.

Le mescolanze si fanno direttamente sul foglio come con le matite colorate normali, ma poi con l'utilizzo di un semplice pennello si possono fondere i colori, ottenendo tinte più vivaci rispetto alle matite a secco. Il vantaggio rispetto agli acquarelli è proprio questo: non dover stendere i colori e creare miscugli sulla tavolozza, ma direttamente sulla carta. Inoltre servono anche meno pennelli in quanto si puliscono facilmente e lo stesso pennello può essere passato rapidamente da un colore a un altro.

Uno schizzo realizzato con le matite acquarellabili

Le matite acquarellabili sono validissime anche per realizzare schizzi veloci, in quanto consentono di riempire di colore ampie aree, tratteggiando velocemente e poi diffondendo il colore con qualche pennellata d'acqua. Inoltre sono facili da trasportare e non sporcano, e poi basta un po' d'acqua e un pennello per trasformare il tratteggio in stesura: similarmente si possono usare matite a secco e acquerelli, ma il vantaggio delle matite acquerellabili è di unire questi due strumenti in uno solo.

Il tratteggio può essere applicato sopra la stesura e lasciato visibile, oppure si possono acquarellare solo alcune parti del disegno, lasciandone a secco altre: si ottengono così effetti e trame di diverso tipo (ad esempio si può acquarellare il soggetto principale e lasciare a secco lo sfondo).

Un po' come per gli acquerelli bisogna imparare a controllare la quantità d'acqua nel pennello (è utile tenere della carta assorbente a portata di mano per tamponare eccessi di liquido): un pennello poco bagnato diffonderà poco il colore mantenendolo intenso, mentre un pennello intriso d'acqua lo diffonderà molto. Bisogna inoltre regolare l'intensità di tratteggio sul foglio: un'area completamente coperta di colore, anche se disciolta con molta acqua, rimarrà intensa; mentre un'area leggermente tratteggiata e poi trattata con molta acqua creerà una leggera velatura di colore.

In passato le ho utilizzate anche per disegnare sui muri, in quanto univano la precisione delle matite alla possibilità di diffondere il colore sulla superficie grezza dell'intonaco, evitando di lasciare aree bianche. 

Murale realizzato con le matite acquarellabili

Come per altri strumenti si possono affiancare altri mezzi (matite colorate, inchiostri, tempera, etc.)  e sperimentare tecniche diverse (tamponare il colore con spugne, stracci, bastoncini di cotone, etc.). 

Il fatto di essere uno strumento ibrido può piacere ad alcuni ed altri no: personalmente preferisco utilizzare le matite a secco oppure gli acquarelli, non utilizzo quasi mai le matite acquarellabili per realizzare disegni finiti, viceversa le trovo utilissime per realizzare schizzi e studi di un soggetto che voglio affrontare con altri mezzi (ad esempio le avevo usate per gli studi preliminari di "Natura morta con tulipani rossi").

Ad ogni modo, sono uno strumento versatile che vale la pena provare!

Natura morta realizzata con matite acquarellabili

Nel prossimo post mostrerò le fasi di realizzazione di un disegno con le matite acquarellabili. A presto! :-)

martedì 1 novembre 2011

Colorazione digitale dei disegni

Per colorare un disegno al computer parto dalla scansione del disegno originale ripassato con la penna tecnica. Le linee che contornano le diverse aree che compongono il disegno devono essere chiuse, ma se capitasse di lasciarne aperta accidentalmente qualcuna si può sempre chiuderla aggiungendo pixel con gli strumenti linea o pennello.


In "Demone in volo" ho colorato le diverse aree con lo strumento di riempimento e ho utilizzato lo strumento gradiente per ottenere delle sfumature: è sufficiente selezionare un singolo colore con la bacchetta magica e su questa selezione applicare il gradiente sfumando tra due colori.



Nelle varianti qui sopra ho modificato gli occhi (che sono stati resi più demoniaci cancellando le iridi con lo strumento pennello e applicando un trucco simile a quello delle antiche regine egizie), la colonna (le cui scanalature sono state cancellate applicando una selezione poligonale e premendo "canc", prima di riempire di marrone l'area e sfumarla con lo strumento gradiente) e i colori (bilanciamento colori) che sono stati resi più sulfurei. 


La versione qui sopra è stata realizzata col programma Photostudio, utilizzando solo lo strumento riempimento colore, ma lavorando su livelli differenti: questo ha permesso di eliminare i contorni a penna del disegno originale. Su Photofiltre un'operazione del genere non è invece possibile.


Questa bambola di carta è stata prima schizzata a matita e poi, utilizzando il tavolo luminoso, ho ottenuto un disegno pulito che ho ricalcato con la penna tecnica. Ho proceduto quindi a colorarla utilizzando gli strumenti riempimento e selezione.


Allo stesso modo ho colorato gli abiti:


Ho poi ritagliato ogni abito con la selezione poligonale e l'ho incollato sul disegno della ragazza (dopo aver aumentato l'area di lavoro e aver applicato delle cornici). Ecco il risultato finale:


La comodità della colorazione digitale, oltre a quella di ottenere una colorazione uniforme e senza tratti (come succede coi pennelli o coi pennarelli), è quella di permettere tante varianti con pochi click. Ecco un paio di esempi:


In "Karate girl", invece, ho ottenuto una variante partendo da un disegno già colorato coi pennarelli. Ho applicato una selezione poligonale sui pantaloni per eliminare il rosso ed ho creato delle ombreggiature grigie che ho poi sfumato con lo strumento gradiente. Ho bilanciato i colori e realizzato una decorazione applicando un filtro di trama su una selezione rettangolare.


In "La guerriera e il bastone magico", partendo da un disegno colorato a pennarello, ho creato il bastone con lo strumento linea e ho aggiunto un'aura magica - sia alla guerriera, sia al bastone - applicando un contorno progressivo (dal menù Filtri, sottomenù Creativo) alla selezione della sagoma delle due figure. Infine ho aggiunto tocchi di colore grigio e celeste con lo strumento aerografo:


Nei due segnalibri qui sotto, sono partita da un semplice disegno a biro che ho poi colorato con lo strumento riempimento. Ho aggiunto l'ombra con una selezione ellittica, contornato il soggetto con una selezione rettangolare e applicato un cerchio nero in basso.


Nella mascotte che ho creato per i 150 anni d'Italia, sono partita da un semplice disegnino a penna che ho poi colorato in modo piatto con lo strumento riempimento.


Il piccolo Cupido qui sotto, invece, è stato colorato applicando delle sfumature con lo strumento gradiente.


Infine, questo pulcino pasquale è stato creato direttamente al computer utilizzando le selezioni cerchio e poligonale, lo strumento riempimento e in questo caso le sfumature sono state create utilizzando lo strumento aerografo.


Concludo qui questo lunghissimo post! A presto! :-)

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