sabato 29 marzo 2014

Disegnare ad occhio e disegnare a mente

Provate a pensare ad un oggetto. Un'automobile, una penna, un orologio. Oppure ad un gatto, una mela, il vostro viso. Come li vedete? Precisi? Sfocati? Da lontano? Sommariamente? Sapreste spiegare come sono fatti? Aumentando lo zoom su ciò che avete immaginato, riuscite a vedere anche i dettagli?

La risposta probabilmente varierà a seconda di quanto è complesso l'oggetto a cui state pensando e di quanto vi è famigliare e lo conoscete. O anche in base a quanto esso vi piace e vi interessa.
Se siete appassionati di automobili, saprete come è fatta una vettura nei dettagli perché le osservate spesso e con attenzione. Se amate i gatti conoscerete alla perfezione pose e movimenti tipici dei felini.

Alla base di questo discorso c'è che un osservatore distratto non sarà mai un bravo disegnatore. 
Per disegnare per prima cosa bisogna OSSERVARE. Ripercorrere con gli occhi linee, forme, sagome, aree, etc. e individuare quelle caratteristiche che denotano un soggetto.


Ma non basta. L'osservazione può essere passiva o attiva. O meglio, un oggetto possiamo vederlo > guardarlo > osservarlo > analizzarlo, in una scala crescente che parte da uno sguardo passivo ad uno attivo.

Quando copiamo un'immagine e cerchiamo di riprodurla sulla carta, valutando come posizionare le sagome all'interno del rettangolo bianco del foglio, rispettando forme e proporzioni, è già uno sguardo attivo. Ma io la definisco un'osservazione passiva, perché lo studio che si fa è limitato a quella precisa composizione che abbiamo davanti agli occhi, senza farci troppe domande sui singoli oggetti perché abbiamo un riferimento da seguire (la fotografia o la realtà che si cerca di riprodurre).  

Si chiama "disegno cieco" quello che si fa senza staccare la matita dal foglio e continuando a guardare il soggetto scelto. E' un disegno che permette di disegnare qualunque cosa, basta essere attenti osservatori, individuare con gli occhi le sagome, le proporzioni ed educare la mano a seguire ciò che si vede. Non ho detto che sia facile, ma a prescindere dai risultati, scadenti o eccezionali che siano, è UN DISEGNO IGNORANTE. Come quello di una stampante che nulla sa di cosa sta riproducendo, ma lo fa fedelmente.

Poi c'è un altro tipo di disegno: quello della mente, basato sul ricordo. 
SE SAI OSSERVARE, SAI DISEGNARE. MA SE SAI RICORDARE, SAI INTERPRETARE.
L'approccio cambia: non guardi l'intera composizione, ma un singolo soggetto. Ti interroghi per capire come è fatto, come si muove nello spazio, ne osservi i dettagli, cerchi di cogliere quali tratti caratteristici lo connotano. E' un'osservazione attiva, analitica e il disegno si fa DISEGNO CONSAPEVOLE. 

Regola n.2: STUDIARE IL SOGGETTO!

La mente ricorda bene ciò che l'occhio ha osservato attentamente, spesso e a lungo. Quando si è in grado di ricordare nei minimi dettagli una qualunque cosa, allora la si conosce bene. E se la si conosce, si ha la sicurezza necessaria per interpretarla, stilizzarla, farla propria.

Ovviamente, non possiamo ricordare ogni oggetto o soggetto nei dettagli. Se per copiare non abbiamo bisogno di conoscere nulla circa ciò che stiamo disegnando e quindi ci consente di riprodurre qualsiasi cosa subito purché ce l'abbiamo davanti, per disegnare a memoria, invece, dobbiamo o già possedere un background di ricordi oppure crearceli studiando. In genere, le cose che ci piacciono di più e che quindi osserviamo e disegniamo spesso (potenziandone il ricordo), le abbiamo ben solide nel nostro background. Per tutte le altre c'è lo studio e la documentazione: libri o riviste dove cercare immagini che ritraggano il soggetto scelto sotto diverse prospettive, osservazione diretta. Si tratta di un disegno che si specializza, che si fa selettivo. E che ci porterà ad individuare dei soggetti preferenziali.

In ogni caso la regola è sempre la stessa: pratica, pratica, pratica. Ma la differenza sostanziale è questa:

1) Disegno ignorante - copiativo:  osservare E disegnare, disegnare MENTRE si guarda.
2) Disegno consapevole - interpretativo: osservare, osservare, osservare. POI disegnare. 

L'osservazione consente di disegnare copiando e di costruire dei ricordi. Il ricordo consente di disegnare e il disegno consolida il ricordo. Il processo è continuo e le varie fasi non sono solo sequenziali, ma si influenzano l'un l'altra. 

Penso che i due approcci siano complementari e che occorra sviluppare entrambi, anche se come, quanto e su quali soggetti è soggettivo. 

Sperando di aver ispirato un'utile riflessione, vi rimando al prossimo post! =)

Macchie fantasiose

Avete presente l'interpretazione delle macchie di caffè sul fondo delle tazzine? Ecco, il gioco oggetto di questo post non vi farà leggere il futuro, ma, come l'esercizio precedente sulle macchie d'inchiostro, è un modo per stimolare fantasia e creatività.

Mi era capitato sotto mano un foglio dove avevo scaricato dei pennelli con pennellate casuali e mischiato dei colori prima di dipingere e, osservando queste pennellate anonime e senza senso, la mia mente ci ha visto delle figure. Così, aggiungendo pochi tratti con una matita carboncino ho suggerito ciò che la mia mente aveva interpretato, delineando e attribuendo un senso a quei colori sparsi.

Ecco il risultato (l'immagine superiore serve solo per rendere l'idea, in quanto l'originale non lo avevo fotografato e l'ho ricostruito successivamente con l'aiuto del fotoritocco): 


Poiché per disegnare non è importante solo cercare di riprodurre ciò che osserviamo fuori, ma anche e soprattutto ciò che vediamo dentro, questo mi sembra un buon allenamento per riuscirci!
Al prossimo post! =)

venerdì 28 marzo 2014

Acrilici

⚠️ Avviso: sto riscrivendo il blog, troverai informazioni aggiornate e approfondite leggendo qui.

I colori acrilici sono un materiale pittorico di recente introduzione, infatti sono stati inventati solo a metà del Novecento. La pittura ad acrilico può essere espressiva ed energica, con pennellate dense e ben visibili, oppure delicata ed omogenea: ciò dipende dagli strumenti utilizzati per stenderli, dal tratto e dalla sovrapposizione dei colori, con o senza sfumature o velature.


Gli acrilici possono imitare la pittura ad olio, con la differenza dei tempi rapidi di asciugatura che consentono, da un lato, maggiore velocità di realizzazione di un dipinto, ma dall'altro, lo svantaggio di dover stendere il colore velocemente. Possono altresì imitare l'acquerello, consentendo anche la realizzazione di velature trasparenti oltre ad una pittura densa, opaca e coprente, con la differenza che una volta asciutto l'acrilico rimane impermeabile e quindi insolubile nelle stesure successive come invece accade con gli acquerelli.
La pittura può avvenire indifferentemente dai colori più chiari a quelli più scuri, come nelle tecniche ad acquerello, oppure dai colori più scuri a quelli più chiari, permettendo una copertura del colore sottostante.
La scelta è soggettiva e dipende dal soggetto e dalla tecnica scelta. Una volta essiccati, i colori si dimostrano brillanti, resistenti al tempo e alle crepe.

Strumenti: a seconda dello strumento utilizzato per stendere il colore, il tratto e lo stile variano. Si possono utilizzare:
- pennelli piatti da pittura ad olio o specifici per l'acrilico, per stesure corpose, dense, spezzate od anche sottili ed omogenee a seconda del rapporto tra quantità di colore puro utilizzato ed acqua;
- penneli tondi per acquerello, per velature e stesure acquose e sfumate; 
- spatole di metallo, per realizzare stesure corpose ed in rilievo, grezze ed energiche, ma utili anche per livellare lo strato di colore;
- rullo, per stendere il colore in modo omogeneo su vaste aree di superficie;
- spugne: porose come sono, una volta imbibite di colore e premute sul supporto, rilasciano una trama particolare; 
- fazzoletti, stracci, carta stagnola o pellicola trasparente: se appallottolate e premute sulla superficie per asportare il colore, creano delle trame interessanti;
- vecchie carte di credito per stendere il colore 'tirandolo', creando effetti di pittura particolare;
- mani: le dita consentono un'applicazione del colore vivace, grezza e creativa.

Supporti: nei colorifici o nei centri del bricolage si possono acquistare diversi supporti per la pittura acrilica. 
- tele, il supporto più classico per la pittura consiste in un telaio di legno rivestito di stoffa che ha ricevuto un'imprimitura bianca;
- tavole di legno telate, analoghe alle tele, ma invece di un telaio è una tavoletta di legno ad essere rivestita dalla tela;
- cartoncino o carta per acquerello sono supporti anche questi adatti alla pittura coi colori acrilici;
- legno, ceramica e materiali vari: l'acrilico non si ferma alla tela e alla carta, ma può venire applicato con successo su diverse superfici.

Solventi: la consistenza del colore varia a seconda di come viene diluito. Si possono usare:
- acqua: è il mezzo più pratico, economico e facilmente reperibile per diluire i colori;
- solvente acrilico, per rendere il colore più fluido e luminoso;
- gel addensante: per rendere il colore trasparente mantenendone la consistenza, al contrario della diluizione con acqua;
- ritardante, per prolungare i tempi di essiccatura e renderli più vicini a quelli dei colori ad olio. 

Mescolanze: per iniziare si possono utilizzare pochi colori, come il bianco, i tre colori primari nelle tonalità calda e fredda ed eventualmente un marrone e un verde. Le mescolanze da cui ricavare tutti gli altri colori si fanno mischiando i colori sulla tavolozza oppure fondendoli direttamente sulla superficie del supporto scelto attraverso varie tecniche di pittura.


Tecniche: nell'immagine sopra sono mostrati alcuni modi per stendere i colori. Procedendo da sinistra verso destra, dall'alto verso il basso, si possono osservare le tecniche seguenti:

- bagnato su bagnato: viene steso un secondo colore su un primo ancora umido, lasciandoli fondere ed ottenendo colori sfumati tra loro (fig.1);
- bagnato su asciutto: si procede per velature di colore bagnato su uno strato di colore essiccato, consentendo stratificazioni e profondità nella realizzazione dei toni come nell'acquerello (fig.2);
- asciutto su asciutto: si usa il colore come esce dal tubetto e viene applicato così, coprente, sopra una stesura asciutta di colore (fig.3);
- strofinamento: su di una stesura di colore essiccato, con un pennello asciutto intinto nell'acrilico non diluito e scaricato del colore in eccesso, si strofina il ciuffo lasciando depositare il colore in modo spezzato, creando trama (fig.4); 
- macchiettatura: con un pennello asciutto e "sporco" come nella tecnica dello strofinamento, si procede a picchiettare la superficie col ciuffo tenuto verticale. Può essere fatto sia su stesure asciutte per ottenere macchie più definite, oppuresu stesure ancora umide per ottenere delle macchie più sfumate (fig.5);
- tamponamento: tamponando con un fazzolletto appallottolato una stesura semi-umida si asporta il colore creando trame (utili soprattutto per creare cieli con nuvole). In alternativa, si può creare una trama puntinata tamponando con un fazzoletto sporcato di colore la superficie bianca (fig.6);
- mascheratura: coprendo una parte del dipinto con nastro carta, sagome di cartoncino, righelli, tessere o altre sagome, si ottengono contorni netti e precisi (fig.7);
- graffito: sulla pittura umida o semi-umida si tracciano righe e segni con strumenti rigidi: punta del manico di un pennello, biro scariche, stuzzicadenti, forchettine di plastica, etc. (fig.8).

Qualche esempio pratico.


In questo dipinto, il colore verde dei petali del girasole è stato ottenuto stendendo del colore blu con la tecnica dell'asciutto su asciutto nelle zone d'ombra e stendendo successivamente del giallo abbastanza denso, diluito con poca acqua, sopra la stesura blu precedente in parte essiccata. Sempre asciutto su asciutto, sono stati definiti i particolari al centro del fiore, utilizzando lo strofinamento per creare trama.


In questo dipinto di paesaggio, il cielo è stato creato con pennellate corte, dense e spezzate, mentre il riflesso speculare sull'acqua è stato creato con gli stessi colori, ma con pennellate lunghe, orizzontali ed omogenee, tirando il colore. I monti in lontananza sono stati creati con una stesura leggera e diluita, mentre gli alberi sono stati costruiti con la tecnica della macchiettatura. I riflessi sull'acqua e le alte luci sono state tracciate asciutto su asciutto. 


In quest'ultimo dipinto, il cielo è stato realizzato stendendo il colore con le dita e poi tamponandovi sopra un fazzoletto per creare le nubi. Il mare invece, è stato dipinto caricando di colore il bordo di una vecchia carta di credito e stendendo il colore di taglio da sinistra verso destra, come se fosse una spatola, sovrapponendo diversi strati di colore denso e asciutto. Una pittura diluita è stata utilizzata per suggerire i riflessi delle barche sull'acqua, mentre una pittura più densa e opaca è stata stesa sulle vele delle imbarcazioni. 

Per concludere, gli acrilici sono colori versatili, economici e durevoli che consentono di riprodurre sia la pittura trasparente ad acqua, sia la pittura opaca e densa dei colori ad olio: spero dunque di aver dato una panoramica di consigli utili per esplorare la pittura con questo mezzo. Al prossimo post!

lunedì 24 marzo 2014

Mescolanze di colori nella pittura

La differenza sostanziale tra la pittura a secco (pastelli e matite colorate) e la pittura umida (acquerelli, tempere, acrilici e colori ad olio) consiste nella mescolanza dei colori: nella prima, i colori vengono mescolati direttamente sulla carta, tramite stratificazioni, mentre nella seconda i colori vengono mischiati e creati sulla tavolozza prima di applicarli sulla carta.


Tuttavia ciò non è sempre vero. Infatti anche nella pittura ad acqua o ad olio, i colori possono venire mescolati e creati direttamente sulla carta o sulla tela. 
Nell'immagine qui sopra i colori utilizzati sono solo tre: giallo, rosso e blu. Eppure, applicandoli in successione uno sopra l'altro, hanno creato dei colori secondari. 

Questo può avvenire sostanzialmente in tre modi:

- con la fusione dei colori ancora bagnati direttamente sulla superficie (bagnato su bagnato);
- con le velature, in cui il colore sottostante traspare e si combina con quello dello strato superiore (bagnato su asciutto);
- con la sovrapposizione e l'accostamento di colori che però restano separati, come nel puntinismo, che tuttavia, per un effetto ottico, si percepiscono fusi insieme (asciutto su asciutto).

Alcune combinazioni: 

GIALLO + ROSSO = ARANCIONE

GIALLO + BLU = VERDE

ROSSO + BLU = VIOLA

GIALLO + ROSSO + BLU = GRIGIO SCURO

BLU + BIANCO = AZZURRO

ROSSO + BIANCO = ROSA

ROSA + ARANCIONE = COLOR CARNE

VIOLA + GIALLO = MARRONE

Un assortimento di colori ristretto può costringere ad un utilizzo più creativo degli stessi, con tinte realizzate a partire dai colori primari, mescolandoli sia sula tavolozza, ma in modo ancora più interessante, direttamente sulla carta o sulla tela.

La semplicità e l'essenzialità invece che un limite, spesso possono rappresentare un vantaggio per quanto riguarda la comodità (4 tubetti risultano più economici da acquistare e più pratici da trasportare rispetto a 12 o 24) e un incentivo a sperimentare approcci diversi e la propria fantasia.

Al prossimo post!

venerdì 21 marzo 2014

Acquerello: 4 approcci alla stesura del colore

L'acquerello, come detto nel post dedicato a questa tecnica di pittura, è un medium connotato dalla trasparenza del colore. In questi quattro studi del mio sketchbook ho applicato il colore in modi diversi, aggiungendo poi alle stesure asciutte anche delle linee con altri mezzi, come in genere mi piace fare (preferendo da sempre i mezzi di pittura a secco!).
Mi scuso per la scarsa qualità della fotografia, ma spero possa dare un'idea di cosa andrò a trattare.


Nella Figura 1, ho steso i colori bagnato su bagnato mischiandoli direttamente sulla carta (azzurri e blu per il mare, celeste e rosa per il cielo, giallo chiaro, verdi e viola per le rocce, marroni chiari e scuri per gli scogli). Azzardando mescolanze di colori diversi e contrastanti si ottengono effetti interessanti, proprio grazie alla trasparenza del mezzo (vedi ad esempio queste stesure).
Una volta asciutte le stesure ho poi creato trama passando del viola scuro a pennello asciutto nelle zone d'ombra e ho definito qua e là i contorni di rocce e scogli con un pennello fine intinto nel blu scuro. 

Nella Figura 2, invece, ho disegnato lo schizzo direttamente con l'acquerello anziché con la matita, utilizzando un pennello sottile e il colore viola. Successivamente ho mescolato sulla tavolozza diversi colori per creare rosa, lilla, verdi, marroni e li ho applicati sulla carta senza esagerare con l'acqua (in alcuni punti il pennello è stato trascinato asciutto una volta esaurita l'acqua che aveva assorbito). I contorni viola si sono sciolti ed attenuati nelle stesure successive, offrendo tuttavia un'unità nel colore di tutta la composizione. In questo caso ho accentuato alcune ombre e alcune forme per mezzo delle matite colorate: è una tecnica mista che mi piace molto: consente di aggiungere trama, ombreggiature e linee come la penna e l'inchiostro, ma l'impatto è molto più delicato e si amalgama bene con le stesure dell'acquerello, dandogli tuttavia carattere. 
E' una tecnica che mi ricorda le fiabe o le illustrazioni dei libri per bambini.

Nella Figura 3 ho usato solo le tonalità calde del giallo, dell'arancione, del rosso e del marrone, sovrapponendo i colori dal più chiaro al più scuro in stesure successive, bagnato su asciutto, ovvero la tecnica più classica della pittura ad acquerello. In questo caso ho aggiunto delle linee con del colore acrilico bianco. 

Infine, nella Figura 4, ho applicato delle stesure separate di colori diversi, non mescolandoli o quasi tra loro. E' un modo rapido per stendere il colore che mi ricorda i pennarelli e un utilizzo più grafico o fumettistico. 
Gli elementi di linea sono stati aggiunti con qualche tratto di matita di grafite.

Sperando di aver dato degli spunti utili per sperimentare con questo mezzo, vi saluto e rimando a un prossimo post! =) 

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